I listini dei carburanti continuano a mantenersi su livelli elevatissimi, al punto che in autostrada il prezzo del gasolio in modalità servito supera in molti distributori i 2,4 euro al litro, sfondando sulla A14 il tetto dei 2,5 euro. Lo denuncia il Codacons in base ai prezzi comunicati tra ieri e oggi dai gestori al ministero delle Imprese: sulla A1 la verde arriva a costare 2,369 euro al litro col servito, il gasolio 2,449 euro/litro; situazione analoga sulla A4 dove un litro di benzina arriva a 2,384 euro, il diesel 2,459 euro. 2,499 euro/litro il gasolio sulla A21, 2,471 euro/litro sulla A13. Sulla A14 i listini hanno sfondato la soglia psicologica dei 2,5 euro al litro: benzina 2,444 euro, gasolio 2,531 euro.
Sull’andamento anomalo dei listini alla pompa il Codacons, dopo la denuncia a 104 Procure e Guardia di Finanza, ha presentato ieri l’annunciato esposto all’Antitrust, chiedendo all’autorità di aprire una istruttoria per accertare eventuali pratiche scorrette o cartelli anti-concorrenza.
In particolare l’associazione ha chiesto all’Antitrust di “verificare con sollecitudine l’esistenza di eventuali intese vietate e porre subito un freno a tali condotte che stanno arrecando dei gravi danni ai consumatori. L’aumento ingiustificato dei listini alla pompa, così come eventuali intese o illeciti per mantenere elevati i prezzi, crea infatti un duplice danno alla collettività, perché da un lato fa aumentare la spesa per il pieno, dall’altro porta ad effetti indiretti sull’inflazione attraverso incrementi dei prezzi al dettaglio di una moltitudine di beni, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma” e di “avviare un’istruttoria per verificare l’esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti dall’art. 101 Tfue ovvero intese restrittive della concorrenza e dunque utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari ad accertare se nei fatti descritti sussistano eventuali fattispecie di illecito civile e amministrativo nonché eventuali responsabilità e pratiche commerciali vietate e di conseguenza, se accertate, disporne le adeguate sanzioni, l’inibizione della continuazione con rimozione degli effetti, previa sospensione cautelare nelle more dell’istruttoria”, disponendo il sequestro delle bolle di acquisto dei carburanti direttamente presso le società petrolifere nonché presso tutti gli operatori della filiera la documentazione utile a capire se siano in atto manovre speculative per far salire in modo ingiustificato i listini alla pompa in quanto costituenti cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti.