Sono 29 i truffati dalla “fabbrica del falso” di cui parlano Procura e Guardia di Finanza nell’inchiesta sugli attestati rilasciati dall’istituto Manzoni di San Nicandro Garganico ai partecipanti a corsi di formazione professionale, per lo più per diventare operatori socio-sanitari (oss). L’indagine “Azzeccagarbugli” ha portato l’il gennaio all’arresto dell’ex deputato e sindaco sannicandrese Nicandro Marinacci, 68 anni, quale direttore della scuola privata, finito in carcere; del figlio Vincenzo Marinacchi di 39 anni, consigliere comunale (sospeso ieri dalla carica dal prefetto di Foggia); e del segretario dell’istituto Roberto Melchionda di 37 anni, entrambi posti ai domiciliari. Sono 33 gli indagati complessivi (uno è deceduto a marzo) tra garganici, foggiani, sanseveresi, campani e abruzzesi; sono accusati a vario titolo di 78 capi d’imputazione per fatti dal 2017 al 2022: associazione per delinquere, truffa e tentata truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici, contraffazione e uso di sigilli dell’Unione europea, della Repubblica, della Regione Campania.
129 partecipanti ai corsi professionali organizzati dalla scuola (i “discenti” di cui si parla nelle 85 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip del Tribunale di Foggia Antonio Sicuranza) indicati come parti offese del reato di truffa hanno pagato somme dai 600 ai 3mila euro per seguire i corsi e ricevere gli attestati, convinti della validità dei titoli rilasciati in base ai quali molti di loro presero parte al concorso bandito nel 2018 dagli ospedali riuniti di Foggia per la copertura di 137 posti da “oss”; dopo aver vinto il concorso scoprirono però che gli attestati non erano validi, venendo informati dagli OO.RR. dell’assenza dei requisiti per l’ammissione; a quel punto scattarono le denunce alla Guardia di Finanza che hanno portato all’avvio delle indagini. Accanto ai “discenti” convinti della genuinità dei titoli rilasciati dalla scuola sannicandrese e quindi ritenuti vittime di truffa, ci sono anche – sostiene l’accusa – un’altra dozzina di partecipanti ai corsi ben consci che attestati e titoli rilasciati dall’istituto Manzoni non avessero validità: sono quindi indagati a piede libero per concorso in falso.
L’istituto scolastico parificato Manzoni che fa capo ai Marinacci è attivo dall’87 e organizza oltre a corsi di qualifica “oss” anche corsi di recupero degli anni scolastici, corsi post laurea e post diploma. «Dietro la parvenza di un istituto scolastico parificato professionale, gli indagati – scrive il gip – hanno costruito una vera e propria fabbrica del falso, pronta a formare documenti falsi di ogni sorta dietro il pagamento di lauti compensi. Dalle indagini è emerso inconfutabilmente che, utilizzando lo schermo legale dell’istituto, è stata prodotta una messe di certificati, diplomi abilitanti, titoli, attestati su commissione di chi era interessato e disponibile a pagare somme anche consistenti per venire in possesso di falsi documenti attestanti inesistenti abilitazioni professionali, come quelle di Oss; o anzianità di servizio. Il fine era quello di essere assunti presso le pubbliche amministrazioni (strutture sanitarie e scolastiche per lo più) o di incrementare i punteggi nelle graduatore pubbliche». Un filone dell’inchiesta infatti riguarda chi si iscriveva nelle graduatorie del personale scolastico Ata, suddiviso in diversi profili professionali: collaboratore scolastico-bidello; assistente amministrativo; assistente tecnico e altre qualifiche.
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