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Il Piano-casa ora piace alla Puglia

”Il testo è radicalmente cambiato: non è un decreto che si sovra-impone alle leggi regionali “commenta l’assessore Barbanente. Avanti tutta col piano casa, ma con alcuni paletti: se infatti il Pdl stende un ponte a favore della Regione perché acceleri l’attuazione della legge nei 90 giorni previsti, dalla maggioranza si ricorda che sì, il decreto è stato radicalmente cambiato, ma nel frattempo si sono persi 8 mesi di tempo col congelamento dei 550 milioni previsti dal piano casa del governo Prodi.
Sono queste le reazioni in Puglia a poche ore dall’accordo raggiunto dal ministro Fitto con le Regioni sul piano casa.
«Il testo è radicalmente cambiato: non è un decreto che si sovra-impone – spiega Angela Barbanente, assessore regionale al Territorio – alle leggi regionali. In secondo luogo tutti gli aspetti di tipo derogatorio, come gli edifici abusivi, sono stati eliminati. Infine, ogni incremento volumetrico viene finalizzato al miglioramento della qualità architettonica, energetica e alla sostenibilità ambientale». Insomma, ora ci sono le condizioni per definirlo «un intervento che, mentre stimola e sorregge il settore dell’edilizia, dall’altro coglie l’opportunità per migliorare la qualità e sostenibilità degli edifici». E ancora, le Regioni hanno ottenuto – aggiunge l’assessore – l’impegno del governo ad «uno studio di fattibilità per un nuovo piano casa che in aggiunta alle risorse di questo accordo (200 milioni + 350 milioni in due tranche, ndr) ne reperisca altre, avviando una semplificazione delle procedure di competenza statale».
Saltata, rispetto alla proposta dei governatori, la parte economica (destinare parte degli incassi Iva al piano) c’è però, anche per il centrosinistra regionale, quanto basta per dire che la Puglia non farà più ostruzione, sebbene «a fronte della fretta manifestata dal governo su questa legge, si siano persi 8 mesi col piano Prodi».
«Garantendo fin d’ora al governo regionale massima collaborazione e massimo impegno in tutte le sedi istituzionali per contribuire alla stesura e all’approvazione in tempi rapidi del testo, ci auguriamo – dicono dal centrodestra Il capogruppo di Fi-Pdl, Rocco Palese, il capogruppo della Puglia Prima di Tutto Francesco Damone e il consigliere regionale del Gruppo Misto Giammarco Surico – che la Giunta possa approvare la legge quanto prima, anche senza attendere i 90 giorni di tempo stabiliti dall’accordo. Il nostro appello al governo Vendola è di bandire ogni approccio ideologico rispetto a questo tema e di legiferare quanto prima in modo da non vanificare i due aspetti fondamentali che il Governo ha voluto inserire nell’accordo: la concertazione e la responsabilizzazione delle Regioni e i tempi nei quali è indispensabile procedere per dare un aiuto immediato all’economia del Paese». «È una grande opportunità per la Puglia ed ora è fondamentale saperla cogliere – aggiunge Massimo Cassano, consigliere regionale Fi-Pdl – raccogliendo il ruolo strategico svolto dal ministro Fitto e l’apertura delle Regioni per rimettere in circuito i soldi che le famiglie trattengono nelle banche».
«È fatta salva la programmazione urbanistica, c’è il rispetto del territorio e dei vincoli nei centri storici e nelle aree protette e saranno le Regioni a legiferare in piena autonomia» dice Antonio Maniglio, capogruppo Pd, ricordando però che «il governo nazionale non ha stanziato un solo euro per sostenere il rilancio dell’edilizia popolare», anzi ha «scippato al Puglia di 39 milioni». Quell’accordo «se fedelmente attuato si rivelerà un importante fattore di sostegno alla nostra economia in questa fase di pesante crisi – replica Roberto Ruocco, capogruppo di An – e sarà nostra cura adesso vigilare per far sì che questa occasione offerta a tutto il Paese non sia in Puglia dispersa o soffocata dai ben noti ideologismi del governo regionale». Quanto alle risorse che sarebbe state scippate alla Puglia, «Maniglio dà i soliti numeri a lotto. La verità è che anche sui fondi per i finanziamenti l’edilizia residenziale pubblica è stato recentemente sottoscritto un accordo tra Stato e Regioni – sottolinea Pietro Lospinuso (An) – con piena soddisfazione di queste ultime». Infine, la Confartigianato di Bari: il presidente degli edili Sebastiano Macinagrossa, che plaude alla legge e stima un impatto in Puglia, basato sul valore medio dell’ultimo triennio, di 8.698 interventi per un valore di 324 milioni di euro di maggiore fatturato nel settore delle costruzioni (edilizia ed installazione di impianti)».