LA BOCCIATURA A SOLO CINQUE GIORNI DALL’APPROVAZIONE NEL DECRETO MILLEPROROGHE
—– È illegittima qualsiasi proroga automatica sulle concessioni balneari, compresa quella fino al 31 dicembre 2024 disposta pochi giorni fa dal Decreto Milleproroghe. Lo ha affermato la sesta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 2192 del 1° marzo scorso (estensore Alessandro Maggio, presidente Sergio De Felice), che si è pronunciata incidentalmente anche sulla recentissima proroga di un anno, a distanza di appena cinque giorni dalla sua approvazione, dichiarando che dovrà essere disapplicata.
A questo proposito è intervenuto un comunicato di Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio: «Con questa sentenza il Consiglio di Stato ribadisce quanto deciso con le sentenze dell’adunanza plenaria, per cui dev’essere disapplicata qualsiasi proroga (anche di un solo giorno!) diversa da quella da essa stessa stabilita. Ma c’è un piccolo particolare che contrasta con la cosiddetta “lentezza giudiziaria”. La camera di consiglio del Consiglio di Stato per questa sentenza si è infatti tenuta il 16 febbraio: quindi, otto giorni prima dell’entrata in vigore della legge 14 del 24 febbraio 2023, il Consiglio di Stato ha già preannunciato la sua disapplicazione. Più che tempestiva, diremmo preventiva! Con ciò trova ulteriore conferma quanto da noi ripetutamente chiesto: è non solo opportuno, ma anche necessario, che il parlamento sollevi la questione di conflitto di attribuzione contro le sentenze dell’adunanza plenaria davanti alla Corte costituzionale. Diversamente, il governo e il parlamento sono stati privati delle loro esclusive prerogative legislative in materia. In questo paese chi legifera sulle concessioni demaniali, il parlamento o il Consiglio di Stato?».
(fonte: MondoBalneare.com)