Era nell’aria da diverso tempo. E così è andata. Sei regioni italiane – tra cui la Puglia, oltre a Friuli Venezia Giulia, Abruzzo,Veneto, Emilia Romagna e Toscana -, hanno presentato la propria candidatura per il riconoscimento dei trabucchi, le famose strutture in legno utilizzate dai pescatori, come bene immateriale delPUnesco e dell’umanità. “I trabucchi non possono essere considerati alla stregua di una qualsiasi struttura ricettiva”, aveva tuonato qualche tempo fa il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in occasione del convegno “Bolkestein e Trabucchi”, organizzato presso la Camera dei Deputati. “Sosteniamo con forza la lotta per escludere i trabucchi dalla direttiva Bolkestein”, aveva aggiunto.
“I caratteristici trabucchi rappresentano infatti un’eccezionaiità. Si tratta di strutture uniche nel panorama culturale della nostra Italia e della nostra costa adriatica. La loro storia è arrivata fino a noi grazie all’impegno di famiglie che, per generazioni, hanno saputo tramandare l’arte e la cultura necessarie a preservare queste antiche e delicate strutture. Siamo impegnati per ottenere questo riconoscimento da parte del Governo e della Commissione Europea, per fare in modo che i trabucchi vengano tutelati nella loro specificità”. La candidatura è stata sostenuta e finanziata dal Fondo Europeo per il Mare. In fase di conclusione, adesso, è anche la procedura per l’affidamento della progettazione esecutiva per il recupero dei trabucchi di Peschici.
L’ente Parco Nazionale del Gargano, infatti, sta procedendo ad affidare il servizio di progettazione per la messa in sicurezza dei trabucchi storici ubicati aH’interno del comune. “A Vieste siamo in dirittura d’arrivo”, commenta a l’Attacco il presidente dell’associazione La rinascita dei trabucchi storici, il viestano Matteo Silvestri. “Sono da sistemare soltanto gli ultimi due trabucchi. Per l’estate saranno pronti. Poi questi giganti del mare saranno completamente ristrutturati e funzionanti. Nella maggior parte dei casi, i trabucchi sono stati utilizzati come ristoranti, così come ha fatto Peschici. Non commento e soprattutto non giudico la loro scelta. Noi, però, abbiamo imposto l’utilizzo di queste macchine da pesca esclusivamente per i fini per cui nascono. Abbiamo portato avanti una lunga battaglia per far capire alla gente che i trabucchi sono il segno distintivo della nostra terra e siamo entusiasti dei risultati ottenuti. Con Peschici non c’è molta collaborazione, lo ammetto. È un dato di fatto. Ma per loro la situazione è completamente diversa, i loro è diverso.
Non mi permetto, dunque, di giudicare la loro gestione. Ad ogni modo, siamo disponibili a qualsiasi genere di collaborazione. Ben venga fare rete e sistema, mettendo da parte ogni genere di campanilismo”. “Non conosco, invece, i tempi tecnici per il riconoscimento Unesco”, continua Silvestri. “Mi auguro, naturalmente, che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile. In ogni caso, sono certo che ci siano tutti i presupposti perché ciò accada”. I trabucchi, oltre che al loro carattere identitario, hanno anche una forte valenza sul piano del turismo e della promozione del territorio. I sette trabucchi oggetto di intervento, a Peschici, saranno Punta San Nicola, Punta San Nicola Levante, Punta Forcichella, Punta Usmai, Punta Ponticella, Punta Monte Pucci e Punta Manaccora.
“Dal mio insediamento, nel 2019, ci siamo fortemente impegnati nel recupero e nel rilancio di una progettualità che risale a un protocollo con la Regione Puglia del 2016, e che è rimasto bloccato per lungo tempo”, ha specificato il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza. “Le ragioni dell’impegno sono tutte orientate non solo alla necessità di realizzare interventi strutturali che preservino la conservazione dei trabucchi garganici, ma anche e soprattutto per valorizzare un patrimonio culturale capace di caratterizzare l’identità di una buona quota del territorio locale e, in particolar modo, del tratto costiero tra Vieste, Peschici e Rodi.
Dagli stakeholder del mondo dei trabucchi – ha continuato – ci aspettiamo un’operatività di sistema territoriale senza conflitti o antagonismi. Per affermare l’importanza e la più ampia fruizione di questo rilevantissimo patrimonio. Non a caso, oggi, la Regione Puglia propone e promuove la candidatura dei trabucchi al riconoscimento Unesco, che ci auguriamo possa andare a buon fine nel più breve tempo possibile.
Per quanto detto, – ha chiosato -vorrei rassicurare le parti interessate, sottolineando l’infondatezza della notizia sulle esigue o addirittura esaurite risorse economiche per i trabucchi di Peschici. Tengo a precisare e a ribadire che l’Ente Parco lavora e orienta la sua progettualità nell’interesse dell’intero territorio”. La Regione Puglia ha finanziato l’iniziativa con 8/0mila euro, di cui 700mila a carico della Sezione Demanio e Patrimonio e 170mila a carico della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali. L’Ente Parco Nazionale del Gargano ha cofinanziato l’iniziativa con 75mila euro del proprio bilancio.