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SPIAGGE, RIBALTONE DEL CONSIGLIO DI STATO: «RIMUOVERE TUTTO A FINE STAGIONE»

Le strutture degli stabilimenti balneari devono essere rimosse a fine stagione. L’ha stabilito con una recente sentenza la sesta sezione del Consiglio di Stato (presidente Giancarlo Montedoro), esaminando il contenzioso sorto tra Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio di Lecce, Brindisi e Taranto, il Comune di Brindisi e la società Edilsavi. Quest’ultima, dopo aver acquisito dal Cral un terreno in località Betlemme su cui era stato realizzato uno stabilimento balneare, aveva chiesto nel 2016 l’autorizzazione ad alcune varianti per realizzare 36 cabine, due coperture più manufatti per servizi vari, infermeria, cucina, deposito, area parcheggio. Il Comune di Brindisi l’aveva concessa condividendo, dopo averlo acquisito, il parere favorevole della Soprintendenza che aveva imposto come prescrizione la rimozione dei manufatti a fine stagione.

A questo punto Edilsavi presentò un ricorso al Tar di Lecce deducendo l’illegittimità dei provvedimenti nella parte in cui imponevano la rimozione, ritenendo che tale limitazione fosse possibile solo in caso di specifiche esigenze di protezione ambientale che, in questo caso, non erano contemplate dalle autorizzazioni ricevute. Inoltre, Edilsavi deduceva «il contrasto della prescrizione con la regola di cui all’articolo 146 del decreto legislativo. 42/2004 evidenziando come l’amministrazione avesse valutato le opere compatibili con la normativa edilizia ed urbanistica e con il contesto paesaggistico ma avrebbe, poi, imposto la rimozione durante il periodo invernale». Il Tar Lecce accolse il ricorso sottolineando tra l’altro che «gli enti preposti alla tutela paesaggistica ed ambientale avrebbero dovuto supportare l’imposizione di un simile obbligo (la rimozione, ndr) con l’indicazione di esigenze di protezione dell’ambiente diverse ed ulteriori rispetto a quelle ritenute compatibili con l’esistenza dell’impianto nel periodo balneare». La Soprintendenza ha, allora, fatto ricorso al Consiglio di Stato che, dopo aver esaminato il caso da tutte le angolature, ha accolto questa istanza, riformando la decisione del Tar e decidendo, quindi, che le strutture vanno rimosse a fine stagione.