La ministra del Turismo Daniela Santanché dice che il turismo in Italia va tutelato. E per questo sostiene che le norme sugli affitti brevi siano da cambiare. Per fermare gli abusi. Il governo è pronto a intervenire. Ma prima c’è la necessità di una mappatura nazionale. La Santanché me parla in un’intervista che rilascia oggi al “Messaggero”.
Nel colloquio con Mauro Evangelisti la ministra dice però che il numero chiuso non è il modo per salvaguardare le città d’arte. Mentre è giusto quello che sta facendo il collega Sangiuliano. Ovvero alzare i prezzi per alcuni beni culturali e musei. C’è però un altro problema da affrontare. Ovvero il “Far West” dei bed & breakfast. Le poche regole esistenti non vengono applicate. Serve una regolamentazione vera e stiamo anche aspettando ciò che elaborerà l’Europa. Ho attivato un tavolo con tutte le associazioni di categoria, ascoltando le varie istanze, e andremo a definire nuove regole. Tenendo però conto di alcune peculiarità, ad esempio nei piccoli borghi, dove non ci sono strutture ricettive e l’affitto breve è l’unica soluzione. Inoltre per noi la proprietà privata è sacra, dunque se una famiglia decide di affittare una stanza non è giusto impedirlo. Discorso diverso invece se tu affitti con questa formula 20 appartamenti. Servono regole, quello che ho in mente io scontenterà qualcuno. E questo mi confermerà che sarà una regolamentazione giusta».