Medici ospedalieri (Ussmo) pronti a scioperare. Gli infermieri: solo palliativi, il decreto bollette non piace —–
Il decreto legislativo 34/2023 (il cosiddetto «Decreto Bollette» dello scorso mese di marzo) a medici e infermieri proprio non va giù. Anzi, i camici bianchi dell’Universo sanità sindacato medici ospedalieri (Ussmo) sono pronti a incrociare le braccia. «A parte una manciata di spiccioli previsti per i medici dei pronto soccorso, nulla è dato in maniera significativa ai medici dell’emergenza urgenza. E non c’è nulla per incentivare il lavoro di tutti gli altri medici», commenta Franco Lavalle, segretario regionale Puglia dell’Ussmo. «Non intendiamo perdere di vista quello che è il nostro obiettivo sindacale. È prioritario fare i concorsi e rimpinguare gli organici, questa resta sempre la nostra richiesta perché i medici sono stremati da turni di lavoro continui e pesanti, con una utenza esigente, spesso incattivita dalle lunghe attese».
È un fiume in piena Franco Lavalle che risponde cosi a quanto previsto dal «Decreto bollette» approvato in Consiglio dei ministri: incentivi a medici e infermieri dei Pronto soccorso a partire da giugno, stretta sul ricorso ai camici bianchi «gettonisti» e aumento delle tariffe da 60 a 100 euro per le prestazioni mediche aggiuntive, ovvero gli straordinari dei medici finalizzati a snellire le attese. «Con questo primo decreto si vanno a limare alcune criticità presenti all’interno del nostro Sistema sanitario nazionale, penso al superamento del vincolo di esclusività per gli infermieri», ha spiegato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. In particolare, gli infermieri «potranno esercitare la professione anche oltre l’orario lavorativo dando la possibilità di perequare quella differenza che c’è tra i fabbisogni e la disponibilità dei professionisti».
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