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CARTA DI CALENELLA/ A ISCHITELLA FARI SULLE SORGENTI DEL GARGANO ABBANDONATE. OBIETTIVO: RIAPRIRE LA RETE VIRTUOSA TRA CITTADINI, ISTITUZIONI ED ASSOCIAZIONI.

La rete di studiosi e di ricercatori della Carta di Calenella prosegue la sua attività itinerante facendo tappa oggi a Ischitella.

Come a San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Apricena, Rodi Garganico, Carpino, questa adunanza di Ischitella ha come tema gli “Ambiti di studio e ricerca della Carta di Calenella”, affinché altri stu­diosi possano illustrare i settori disciplinari di ricerca di cui si sono occupati o di cui si stanno attualmente occupando.

Il fine resta quello di riaprire, in un conte­sto territoriale spesso asfittico, la rete vir­tuosa dei rapporti tra istituzioni, associa­zioni, cittadini, elevando e mettendo in ri­lievo gli spazi della cultura, delle arti, delle scienze, della conoscenza, favorendo la presenza di presidi culturali aperti al terri­torio e alle sue esigenze e che siano stru­mento di mobilitazione culturale e civica e di integrazione dei diversi saperi.

L’altro scopo è anche quello di mantenere e rinsaldare i rapporti con i tanti studiosi e ricercatori del Gargano e della Capitanata che vivono fuori dal territorio per scelta personale o per esigenze di lavoro.

Lo stesso vale per quegli studiosi, che pur non essendo nati in questa zona, se ne so­no occupati con studi e ricerche.

Anche questa adunanza, come le prece­denti di Rodi Garganico e di Carpino, pre­senta un numero ridotto di dissertazioni, in modo tale da permettere nella sessione pomeridiana, che si svolgerà in località Fontanelle dalle ore 16.00, la nuova espe­rienza dei presidi culturali, sperimentando la formula di immergersi nelle emergenze socio-ambientali del territorio con tutte le sue competenze di studio, ricerca, appro­fondimento della Carta di Calenella, pro­ducendo documentazioni video, foto, arti­coli di conoscenza e di sensibilizzazione. Il tema dell’odierno presidio culturale di Ischitella sarà “Le sorgenti del Gargano. Preziosa presenza di acqua dolce abban­donata, in tempi di emergenza idrica e di cambiamenti climatici”.

Un tema che, secondo gli organizzatori, intende affrontare una delle più gravi emergenze ambientali del Gargano e del­la Capitanata, un tema che dovrà essere affrontato dagli specialisti della Carta con un approccio interdisciplinare (storico, giuridico-amministrativo, scientifico-natu­ralistico, agronomico, ecc.), al fine di sug­gerire soluzioni locali alla grave emergen­za.

Nell’adunanza del 26 aprile (la sesta del ci­clo Ambiti di studio e ricerca della Carta di Calenella.

I protagonisti a confronto), che si svolgerà presso la sala consiliare del Comune di Ischitella, dopo l’introduzione di Nello Bi­scotti e i saluti del Sindaco Alessandro Nobiletti, si alterneranno gli interventi del­la ricercatrice CNR e consigliera provin­ciale Lucrezia Cilenti su “Le vie dell’ac­qua- Percorso di una biologa marina”, Do­menico Sergio Antonacci su “Aprile‘23: il diario di viaggio della visita al Gargano del Principe Umberto di Savoia”, Laura Maggio parlerà di “Siticulosa Daunia. Fiu­mi, torrenti, rivoli nella geografica garganica”, Giuseppe Caputo tratterà il tema “Radici per tornare e motivi per rimanere”. Infine Ida Maria D’Errico interverrà su “La Guida Ambientale Escursionistica, bigliet­to da visita del territorio per il turismo gre­en”.

La sessione pomeridiana dedicata al pre­sidio culturale su acqua e sorgenti del Gar­gano avrà i contributi di approfondimento di Michele Morsilli (“La pioggia che sca­va, corrode, si infiltra: un viaggio attraver­so le rocce garganiche e la formazione del­le sorgenti”); Giovanni Russo (“Le sor­genti del Gargano: una risorsa dimentica­ta”); Giuseppe Laganella (“Le sorgenti di Ischitella nei documenti ottocenteschi”). Teresa Rauzino, in qualità di rappresen­tante del Movimento, spiega: “Come gruppo organizzativo stiamo an­dando in tutti i paesi del Gargano portan­do tematiche e creando dei presidi su va­rie emergenze. Ad Ischitella ci concentre­remo sulle sorgenti abbandonate, che in questo periodo di emergenza idrica an­drebbero sistemate e potenziate. Come comunità di studiosi, stiamo cercando di porre l’attenzione su queste peculiarità, ma dopo due anni dobbiamo ammettere che dei risultati tangibili da parte delle isti­tuzioni mancano, di impegni precisi anco­ra non ne abbiamo visti. Per questa ragio­ne abbiamo deciso di stilare un progetto di Geoparco, una proposta fattibile che sarà sottoposta all’attenzione delle istituzioni, che dovrebbe interessare tutti e coinvol­gere chi amministra, dato che si tratta di un contenitore di tutela del territorio. Ultima­mente ci sentiamo quasi demotivati, visti i risultati di trent’anni sul campo tuttora non si muove molto e tanto dipende dall’ag­gancio con la politica. Manca spesso la cri­tica da parte dei singoli studiosi, c’è que­sto distacco e noi con questo progetto cer­chiamo di stimolarli. Serve più coraggio nella critica costruttiva”.

“Abbiamo fatto una serie di incontri in vari paesi, mancano Rignano, Cagnano e Mat­tinata. Interpelliamo le professionalità del posto per portare avanti una ricerca origi­nale. Abbiamo coinvolto i giovani, uno su tutti Andrea Giovannelli di Rodi che è di­ventato professore universitario a Napoli e si occupa di Biologia degli ambienti estremi. È un gruppo variegato, con diver­si ricercatori e studiosi. Abbiamo pubbli­cato due volumi, un e-book, mentre molti altri atti sono ancora da pubblicare, per questo cerchiamo editori disponibili. Sia­mo qui, ma abbiamo bisogno di un sup­porto per continuare la nostra attività, che vuole essere uno stimolo di crescita per questo territorio”, conclude Rauzino.

l’attacco