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ELEZIONI COMUNALI/ A PESCHICI E’ STATO UN REFERENDUM PRO O CONTRO TAVAGLIONE CHE ESCE CON GRANDE FAIR PLAY SU D’ARENZO

Peschici nei giorni precedenti al voto si percepiva che qualcosa sarebbe cambiato, o perlomeno che il regno di Franco Tavaglione sa­rebbe traballato a seguito dell’apertura delle urne di lunedì pomeriggio. Invece è difficile pensare che ci fosse qualcuno fortemente convinto di registrare un risultato che per il Sindaco uscente ha rappresentato una debacle numerica, con la triplicazione dei voti del suo sfi­dante Luigi D’Arenzo, arrivato a scolli­nare le duemila preferenze. Alla fine, i numeri ufficiali dicono 2.058 a 672, vale a dire il 75,38% contro il 24,62, rapporto di forza che racconta forse molto di più, compresa l’assenza di qualsiasi suppor­to della Lega, così come vociferato.

La botta per Tavaglione è stata forte, per­ché la sera stessa dello spoglio ha limi­tato al massimo le sue esternazioni pub­bliche, rimandando al giorno successivo una dichiarazione ai media che non ha voluto fare comunque direttamente, ma affidando il suo pensiero a un post sul suo profilo Facebook: “In esito all’inequivocabile risultato elettorale, prendo atto serenamente della fisiologica volontà popolare di una democratica alternanza dopo un decennio di governo cittadino che si somma ad un altro pregresso de­cennio – ha scritto – dopo aver speso ogni energia possibile in una vivace campagna elettorale che ha evidenziato passione e determinazione. Prima del­l’apertura delle urne, sul mio profilo so­cial ho espresso tutta la soddisfazione che avverte chi si è speso in un proficuo ventennio e che non si tira indietro nella proposizione di una continuità che inve­ce si è inteso interrompere come si usa in democrazia. Le energie verranno ora impiegate in una intelligente opposizio­ne che non sarà pedantemente a pre­scindere ma si concretizzerà in valuta­zioni oneste di volta in volta maturate su dati oggettivi e nell’interesse della co­munità di Peschici. Non ho ferite da leni­re, né rimpianti di cui pentirmi e invece avverto insistente l’orgoglio di chi è in pace con la propria coscienza e, soprat­tutto, con la comunità che ha servito da­gli scranni dell’amministrazione e che continuerà a servire da quelli di una one­sta opposizione. Sono grato a quanti mi sono stati vicino in questo lunghissimo arco temporale, a quanti hanno lavorato con me, a quanti hanno votato la mia li­sta, a tutta la città di Peschici. Lascio i conti in ordine e una pista di decollo dalla quale sono volati tanti progetti e sulla quale ne stanno decollando altri. Come cavallerescamente si usa, formulo ogni possibile augurio di ottimo lavoro al nuo­vo Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri tutti. Mi sollecita intimo, autentico senti­mento di cordiale ammirazione al quale unisco la promessa di leale collabora­zione che il vocabolario chiama, in que­sto caso, dialettico confronto”.

Parola al miele, di grande fair play, an­che perché era stato lo stesso D’Arenzo a ricordare che tra i due scorre comun­que buon sangue personale, pur essen­do divisi dalla concezione politica del governo di Peschici che pure hanno condi­viso nel passato, con ruoli diversi.

Ma la festa nel borgo era scoppiata an­che prima del termine dello spoglio, quando il nome del neo Sindaco continuava a essere scandito dai quattro pre­sidenti di seggio con cosi tale frequenza da non lasciare dubbi sul risultato. Trop­po netto il divario per non esultare, con solo qualche sporadica manifestazione di sgradevole rivalsa nei confronti di chi ha fatto comunque la storia amministra­tiva del centro garganico, indossando per venti anni la fascia tricolore, in due segmenti da dieci, il primo dal 1998 al 2008 e il secondo dal 2013 e fino a due giorni fa.

“Onestamente non ci aspettavamo ne­anche noi uno scarto del genere, anche se eravamo fiduciosi dei successo – ha affermato Memo Afferrante, avvocato del posto e storico oppositore di Tavaglione, oggi nella sua nuova veste di as­sessore in pectore e secondo degli eletti nella lista SiAMo Peschici – e questo vuol dire che l’elezione si è trasformata in un referendum prò e contro il Sindaco uscente. E’evidente che i cittadini hanno bocciato il suo modo di amministrare, perché altrimenti è piuttosto anomalo re­gistrare una cosi tanta differenza nume­rica. C’è stato un vero e proprio sommo­vimento contrario alla figura di Tavaglieone che, abbiamo visto anche nei comizi, è stato abbandonato anche da parecchi dei suoi”.

Della nuova maggioranza ora fanno par­te anche Matteo Masella (primo dei suf­fragati e altro presumibile assessore), Francesco D’Arenzo, Anna Delli Muti, Mario Di Miscia, Angela Ricci e Stefa­no D’Amato,

Oltre a Tavaglione, nella minoranza figu­rano invece Nicola Tardivo, Michele Trocano e Mattea Lamargese.

l’attacco