È stata investita da un’auto a un centinaio di metri dall’ospedale di Monopoli, mentre portava a spasso il cane, ma i soccorsi sono arrivati in ritardo: è stato infatti necessario far arrivare l’ambulanza da un’altra città. Lei, Erika Burger, 73 anni, cittadina tedesca da tempo residente nella città pugliese, è morta nella serata del 17 maggio.
L’incidente si è verificato in via Sant’Anna, a un centinaio di metri dall’ospedale San Giacomo. La donna era uscita con il suo cane e sarebbe stato proprio l’animale che, tirando il guinzaglio, l’ha trascinata. È stata quindi investita da una Peugeot guidata da un 23enne di Monopoli, che non ha fatto in tempo a frenare ma è subito fermato a prestare soccorso. In città però non c’erano ambulanze disponibili ed è stato necessario farla arrivare da Castellana Grotte (che dista 16 chilometri da Monopoli) e alla fine i soccorsi sono giunti sul posto – dicono alcuni testimoni – in ritardo. «Dal momento della chiamata sono passati 16 minuti», precisano dalla Asl di Bari. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti subito i carabinieri che, in attesa dell’ambulanza, hanno chiesto aiuto ai medici del pronto soccorso. Dall’ospedale sono usciti due infermieri con il defibrillatore. Ma i soccorsi si sono rivelati vani. La donna è morta poco dopo. L’automobilista è stato trasportato in ospedale perché in stato di choc.
Erika Burger viveva da moltissimi anni a Monopoli. Si era sposata con un idraulico del posto e insieme avevano avuto due figli. Si manteneva e dava una mano alla famiglia come collaboratrice domestica e chi la conosceva bene la ricorda anche al lavoro nella vicina chiesa di Sant’Anna. «Era amabile e molto discreta – dice un amico – e amava tantissimo i cani». Li amava così tanto che, ormai da 25 anni, dava una mano al canile di Monopoli ed era socia della locale sezione della Lega del Cane, presieduta da Tullio Torre, che la descrive così: «Sempre sorridente, ironica, intelligente, con una grandissima passione per i cani. Veniva spesso al canile – racconta – portava a passeggio i cani, li curava con grande dedizione, regalava loro tante coccole e se qualche cucciolo aveva difficoltà a mangiare lo imboccava, senza mai risparmiarsi».
Negli ultimi anni però, con l’età che avanzava, aveva sì continuato a dedicarsi ai cani, ma in uno studio veterinario nei pressi del quartiere dove viveva e dove era molto conosciuta. C’è anche chi ha ricordi lontani della signora, minuta, piccola di statura, che già 30 anni fa, precorrendo i tempi, andava in giro per le vie di Monopoli con una di quelle biciclette femminili, che sembrava più grande di lei.