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GUARDIA DI FINANZA – CONTROLLI DA FOGGIA A CERIGNOLA, MANFREDONIA, S. SEVERO, VIESTE, PESCHICI, CHIEUTI, LESINA, ISOLE TREMITI, S. GIOVANNI ROTONDO, MATTINATA, S. NICANDRO GARGANICO, S. MARCO IN LAMIS, VICO

Cinque lavoratori in nero, quattro attività commerciali sanzionate per non aver pagato il canone Rai, 13 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, affitti in nero e un evasore totale che non avrebbe dichiarato redditi per oltre 1,5 milioni di euro.

È l’esito di mirati controlli eseguiti dalla Guardia di finanza in diverse località del Foggiano.

Oltre al capoluogo, i controlli hanno riguardato i Comuni di Cerignola, Manfredonia e San Severo, ma anche le principali mete turistiche e le città dell’area garganica tra cui Vieste, Peschici, Chieuti, Lesina, Isole Tremiti, San Giovanni Rotondo, Mattinata, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis, Vico del Gargano, oltre ai comuni dell’entroterra e del basso tavoliere, tra cui Torremaggiore, Carapelle, Bovino, Stornara, Candela ed Orta Nova.

In particolare a Cerignola è stato individuato un lavoratore in nero nello studio di un professionista, due in un bar di San Severo e San Nicandro Garganico, uno in un centro scommesse di Vieste e uno in un ristorante di Manfredonia. Quattro esercizi commerciali sono stati sanzionati per non aver versato il canone speciale Rai, richiesto per la diffusione in pubblico delle trasmissioni radiotelevisive.

Tredici persone avrebbero, inoltre, percepito oltre 120mila euro attraverso il reddito di cittadinanza pur risultando titolari di beni immobili, valori mobiliari o redditi non dichiarati oltre le soglie previste dalla legge per ottenere il beneficio.

Lungo la costa sono stati avviati anche mirati controlli in materia di affitti in nero: in un caso, a Vieste, è stata constatata la mancata dichiarazione di una locazione per oltre 3mila euro.

A Cerignola, durante un controllo stradale è stata fermata un’auto con targa prova intestata a una rivendita di auto. Lo sviluppo delle informazioni acquisite al momento ha permesso di rilevare che si trattava di un evasore totale, in quanto completamente sconosciuto al fisco. Gli approfondimenti di natura fiscale hanno poi consentito di constatare l’omessa dichiarazione di redditi per oltre 1,5 milioni di euro.