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Giuseppe Armillotta non è solo un giovane attore montanaro, uno dei tanti artisti emergenti nel mare magnum della recitazione e della sceneggiatura.

Giuseppe Armillotta è una sorpresa. Un talento nostrano che ha studiato il linguaggio e la grammatica del teatro e dei suoi meandri reconditi in maniera morbosa, quasi passionale.

Il giovane Armillotta propone una formula di spettacolo intrigante, ricca di poesia e di ricordi.

Partendo da un recente passato riportato in scena con leggerezza e contenuti, si colgono segni di San Menaio, di Andrea Pazienza, di frasi ad effetto, di rime scanzonate, di trucchi del mestiere (che inizia a prendere forma.)

C’è da gustare la sua arte.

Come un gelato all’ombra di un fico.

Due le date a disposizione del pubblico:

22 luglio a Monte Sant’Angelo

5 agosto a Vieste

“Parliamo d’acqua, perché nelle storie più importanti c’è un elemento della natura. Nelle storie d’amore e nelle storie del proibito c’è il fuoco, Romeo e Giulietta ardevano tanto quanto Giovanna D’Arco e Giordano Bruno; nelle storie di famiglia, di lontananza, di mancanza, c’è la terra che accoglie e che urla gravida nella nostra pancia, i Promessi sposi sono terra; nelle storie leggere, quelle un po’ a caso che quando le finisci ti dimentichi totalmente di cosa parlassero c’è l’aria. Bene questa è una storia, delle storie anzi che sono come l’acqua. L’acqua è un po’ il riassunto dei suoi elementi fratelli o sorelli. Scroscia furiosa come fuoco, abbraccia come la terra, e leggera ed incolore se vuole come l’aira.”

Grafica a cura di Elisa Magnani