Sotto costante controllo è la situazione a Vieste dove l’incendio ha mandato in fumo ettari dì terreno. “Un fronte ancora aperto su Baia San Felice, il resto del territorio è sotto controllo – spiega Giuseppe Nobiletti, Sindaco di Vieste – ieri mattina alle 7:45 è arrivato il primo canadair. L’incendio ricalca in parte ciò che è stato bruciato qualche anno fa, circa il 50/60% di ciò che andò precedentemente in fumo. La struttura di Baia San Felice non ha ricevuto danni, ma le colline circostanti sono andate perse – aggiunge – per quel che ne concerne i turisti sfollati il Gattarella è rientrato subito dall’emergenza mentre le persone di Hotel Gargano e Portonuovo sono state inizialmente trasferite in altre strutture”.
Nello specifico una parte di turisti di Portonuovo sono stati sistemati in prima battuta in altre strutture della stessa proprietà ed una altra, invece, collocata presso alcune stanze messe a disposizione gratuitamente da parte degli operatori turistici viestani. “Sempre ieri mattina, intorno alle ore 8, sono potuti tornare tutti gli altri – rincara il primo cittadino – mi riferisco ad Hotel Gargano e Portonuovo”. Sulla natura del vile gesto Nobiletti non ha dubbi: “È dolosa – dice senza giri di parole – ci provavano da almeno un paio di settimane. Lo scorso 13 di luglio provarono a bruciare Baia San Felice. L’altro ieri mattina alle ore 5 hanno appiccato un incendio sul lungomare Maffei.
Ci stavano provando da tempo, proprio come già accaduto nel 2017 e nel 2007. Stesso modus operandi”. Il vento ha purtroppo inficiato sulla velocità di propagazione delle fiamme. “Tutto sommato ci possiamo ritenere fortunati – dice il Sindaco – ci siamo limitati ad osservare il fuoco passare. Con i volontari ed i vigili del fuoco abbiamo schermato le strutture garantendo la sicurezza di tutti e la possibilità di ritorno, o queste persone sarebbero dovute andare via. Ma è stata una bella botta.
Come si sono aperte le nuvole e si è alzato il vento è partito l’incendio” – conclude. Emergenza rientrata anche per Gino Notarangelo, imprenditore del Gattarella Resort che ha poi aggiunto: “Già intorno alle ore 19 del primo giorno la situazione era tornata sotto controllo. Chiaramente, essendo intervenute le forze dell’ordine per l’evacuazione preventiva del villaggio, abbiamo dovuto aspettare nuovamente la visita del Sindaco e del Comando dei vigili del fuoco che ne avrebbero dovuto dichiarare l’agibilità della struttura per poter fare rientrare i clienti – dice – e cosi è accaduto. Qualcuno, avendo i bambini piccoli, era già andato a riposarsi presso le strutture messe a disposizione a Vieste. Fortunatamente abbiamo un impianto antincendio funzionante, abbiamo mezzi di soccorso: siamo stati i primi ad intervenire sull’incendio scoppiato a Baia San Felice. Abbiamo dato una mano a tutte le attività della protezione civile. Insomma siamo riusciti a contenere il danno”.
“Il territorio compreso tra la Baia di San Felice e la spiaggia di Portonuovo è inserito all’interno della Carta Europea di Rete Natura 2000 ed è tipizzato contemporaneamente come Zona a Protezione Speciale (ZPS) e Sito di Interesse Comunitario (SIC) – scrive Agostino Silvestri, ingegnere la cui famiglia è titolare della nota struttura ricettiva e lido Cala Molinella- sulle stesse grava il vincolo ambientale gestito da diversi Enti, tra cui Parco e Provincia.
Senza considerare poi tutta la vincolistica gravante su quei territori dì competenza Regionale e del Ministero della Cultura. Rappresentano effettivamente un patrimonio naturalistico da rispettare.
Tra tutti questi Enti ce ne fosse uno che, a tutela di questi patrimoni, negli anni abbia pensato dì attuare qualche misura preventiva riguardo al rischio incendi.
A parte qualche annuncio, niente di niente. Gli unici mezzi di soccorso tempestivamente arrivati nell’incendio di ieri sono stati quelli delle associazioni di volontariato locali, che dinanzi ad un incendio di quelle dimensioni potevano ben poco. A loro e a chi si è impegnato sul campo per gestire l’emergenza va il plauso di tutti. Dotare il territorio di una rete di monitoraggio e di una flotta mezzi di emergenza anticendio almeno nel periodo estivo dovrebbe essere obbligatorio. Non si può assistere ancora a questo genere dì episodi”.
l’attacco