Menu Chiudi

VIESTE/ UNA MAPPA CAPACE DI MONITORARE L’INQUINAMENTO LUMINOSO, ECCO CHI STA MESSO PEGGIO SUL GARGANO

Un monitoraggio utile a capire quanto sia inquinato il cielo della Capitanata e non solo. È l’idea messa in piedi dal presiden­te del GAD (Gruppo Astrofili Dauni) Nunzio Micale.“L’inquinamento luminoso è una forma di inquinamento ambientale causata da un eccessi­va o inappropriata illuminazione che genera luce in eccesso rispetto a quella necessaria causata da im­pianti non a norma di legge regiona­le, la 23 nov. 2005 n. 15 sulle Misure Urgenti per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso e per il Ri­sparmio Energetico. Una legge at­tualmente sorvolata dai comuni, non applicata. Non vi sono controlli né tanto meno una formazione base che permetta ai vigili di individuare gli impianti a norma di legge. Manca quindi una preparazione di fondo. Parliamo però di un inquinamento luminoso, l’unico reversibile. Baste­rebbe poco per migliorare la situa­zione. La luce è energia sparata ver­so l’alto e produce conseguenze ambientali ed economiche. Ci sono studi scientifici che dimostrano che causa danni ad animali e piante’’. Con il progetto Astro Gargano si vuo­le promuovere la sensibilità su que­ste tematiche proprio con i più picco­li, con le nuove generazioni che avranno il compito di migliorare la si­tuazione”.“Stiamo effettuando con l’SQM, strumento che misura la luminosità dei cielo che abbiamo ac­quistato, diverse misurazioni in Campania ma soprattutto in Puglia, sul Gargano. Quest’ultimo come ri­saputo presenta dei luoghi discreta­mente bui, tanto che fino a qualche anno fa erano ottimi punti di osser­vazione soprattutto per l’osserva­zione della Via Lattea che sta pro­gressivamente scomparendo ai no­stri occhi”.

La misurazione viene eseguita in unità di magnitudine per arco secon­do quadrato (mag/arcsec2). Più è basso il valore di SQM. Minore è l’impatto dell’IL per quel luogo. “Stiamo constatando un aumento dell’inqui­namento luminoso generalizzato sul nostro territorio in particolar mo­do sul Gargano, al Valico del Lupo, che poteva essere vantato come il luogo più buio della Puglia e del Sud Italia. Un primato che oggi non c’è più anche a causa della costituzione degli ex impianti ad illuminazione alogena a led – aggiunge Micale – proprio nell’area di Vieste hanno in­stallato impianti moto potenti”. Il mo­nitoraggio continuerà anche d’in­verno, in quanto d’estate con l’ac­censione delle strutture turistiche, come camping e villaggi, il cielo ri­sulta più inquinato, così come ver­ranno riproposti aggiornamenti per gli stessi luoghi già presenti per via del variare delle condizioni atmosfe­riche (temperature, umidità, pre­senza o meno di afa, etc.). Il progetto è volto ad orientare appassionati e curiosi verso posti ottimali, a cui d’al­tronde è allegata una breve descri­zione di ciò che si vede, e a dimostra­zione che l’inquinamento luminoso è in progressivo aumento, coinvol­gendo seppur a distanza anche quelle aree lontane chilometri dai centri abitati, e non, come si pensa.

Che con i led, venga abbattuto, cosa non vera per via della loro eccessiva potenza ed altri motivi annessi. “Su questa mappa, che è possibile con­sultare sul sito di astrogargano.com – dice Micale – si possono vedere i risultati delle nostre rilevazioni. Lo scopo di questa mappa è quello di monitorare nel tempo l’inquinamen­to luminoso. Primi valori di luoghi che verranno poi costantemente monitorati. Dai primi risultati la zona più inquinata del Gargano è Vieste”. Chiunque può partecipare all’am­pliamento, con misurazioni con SQM, di questa mappa che potreb­be fungere come base anche per al­tre aree d’Italia. Già negli anni pre­cedenti lo stesso Micale con il GAD avevano consegnato alle ammini­strazioni comunali dei documenti – con fino e dati – utili a migliorare la situazione dell’inquinamento lumi­noso nei comuni di Capitanata. “Nel centro cittadino di Vieste è stata fi­nalmente effettuata una sostituzio­ne degli impianti che sono quindi a norma di legge, direzionata e a giu­sta potenza – conclude il presidente – all’esterno però, spostandoci ver­so la periferia, sono stato installati impianti completamente diversi che hanno peggiorato purtroppo la situazione. Non abbiamo avuto un gran riscontro dai comuni, cosa gra­vissima anche perché il Gargano è un’area protetta che andrebbe di conseguenza protetta”.

l’attacco