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FOGGIA VERSO LE ELEZIONI/ ALDO RAGNI: “RENZIANI APERTI AL CENTROSINISTRA CON APPELLO SERIO E PROGETTO CONDIVISO PRONTI ALLA NOSTRA PARTE”

Aldo Ragni, co-coordinatore provinciale di Italia Viva insieme alla foggiana Rosa Cicolella, ex presidente della direzione provinciale Pd, sta seguendo con attenzione quanto avviene nella città capoluogo a pochi mesi dal voto. I renziani partecipano al tavolo del fronte giallorosso sebbene di recente abbiano molto interloquito con l’imprenditore ed editore Tito Salatto, che coltiva l’ambizio­ne di correre come candidato sindaco. L’Attacco ha intervistato il viestano.

Che giudizio complessivo ha rispetto all’attuale situazione politica di Foggia?

Mi lascia molto perplesso il fatto che si torni a votare dopo uno scioglimento del consiglio comunale per mafia come se fosse un appuntamento a scadenza naturale. Tuttavia, è un momento a cui in qualche modo bisogna comunque farsi trovare pronti.

Italia Viva come si sta muovendo?

Noi stiamo lavorando insieme agli amici di Azione e di tutte quan­te le forze che si riconoscono nel terzo polo ad una nostra pro­posta. Ciò non toglie che di fronte ad un appello da parte del centrosinistra saremmo pronti a rispondere favorevolmente. Insomma, se c’è la possibilità di dare una mano, la offriamo molto vo­lentieri. Ovviamente, però, bisogna riconoscersi in un progetto condiviso.

E questo progetto farebbe perno principalmente sulle sco­rie dell’amministrazione Landella?

Se il tema centrale della campagna elettorale del centrosinistra dovesse essere questo, sarebbe un’altra occasione persa. Il te­ma della campagna elettorale deve essere l’idea di Foggia che si avrà nei prossimi vent’anni. Se ci limitiamo a discussioni da bottega non ne usciamo più. Il punto deve essere come una città con le potenzialità di Foggia sta all’interno dello scacchiere del Mezzogiorno e dell’intero paese. E, naturalmente, l’occasione che stiamo raccogliendo o perdendo con i fondi del PNRR.

A proposito di PNRR, non crede, invece, che il centrodestra possa impostare la propria campagna elettorale proprio sul vantaggio di avere un’amministrazione allineata al governo nazionale?

Il discorso è relativo, perché il centrosinistra sarebbe allineato, viceversa, al governo regionale. Per cui non credo che il centro- destra farà particolarmente leva su questo. Ad ogni modo, resta­no discussioni di corto respiro. Il punto, piuttosto, è capire che classe dirigente le varie coalizioni saranno in grado di mettere in campo, e attorno a quale profilo si costituiranno queste ultime per rendersi maggiormente credibili.