L’impegno è «fare delle isole un laboratorio di tutele ambientale e di biodiversità ma anche consentire a chi ci vive già o a chi vorrebbe trasferirsi nelle isole di modificare le regole che oggi appaiono paralizzanti. E lavorare per una crescita ambientale sostenibile, accettabile e razionale». Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, incontrando gli amministratori locali dell’arcipelago delle Tremiti, nel Foggiano. Il ministro ha suggerito l’impiego di «ex penitenziari» che sono presenti «su molte isole ma sono edifici abbandonati».
«Ecco senza bisogno di occupare nuovo suolo, perché siamo contrari come principio politico quando c’è possibilità di riqualificare l’esistente, molti di questi edifici – ha aggiunto – potrebbero diventare strutture alberghiere. Questo è il progetto che intendiamo portare avanti». «Se poi – ha aggiunto – i vincoli impediscono per esempio, aumenti di cubature, di fatto abbiamo sentenziato la morte dell’isola che sarà lenta e inesorabile».
«Le isole devono avere un presidio di sicurezza tale da poter intervenire in emergenza». Ha proseguito il ministro Nello Musumeci, incontrando gli amministratori locali dell’arcipelago delle Tremiti, nel Foggiano. «Io sono venuto qui solo per tre ore per parlare con gli amministratori locali, ho parlato – ha aggiunto – con tutti loro e con gli operatori e lo sto facendo in tutte le isole minori: mezza giornata per ogni isola, per avere poi un quadro completo e poter già a settembre proporre al governo e quindi ai colleghi che dovranno concorrere ognuno per la propria materia, un progetto esclusivamente destinato alle isole minori».
Musumeci ha continuato ricordando che «c’è lo stimolo a istituire un gruppo di volontari di protezione civile e nelle isole più popolose stiamo pensando con il collega Piantedosi di realizzare dei distaccamenti dei vigili del fuoco se non per tutto l’anno almeno per i mesi estivi».
«È un obiettivo impegnativo, che richiede risorse ma non c’è più tempo da perdere. Non è con la bacchetta magica che si possono risolvere questi problemi perché la bacchetta non l’abbiamo – ha concluso il ministro – ma certamente abbiamo acceso un riflettore su una realtà di straordinaria potenzialità ma anche di disarmanti problemi».
«Io direi che al 50% ho trovato problemi» e al 50 per cento «potenzialità. E quello che ho trovato nelle isole Tremiti sostanzialmente è presente in quasi tutte le altre isole minori. Noi abbiamo bisogno di mettere assieme tutte le potenzialità con un sistema, con una rete delle isole minori che è prevista nel piano del mare che abbiamo appena approvato». Ha detto ancora Nello Musumeci, a margine della visita all’arcipelago delle Tremiti.
«Ci sono 220.000 italiani che vivono sei mesi in condizione di normalità, parlo dei mesi estivi e primaverili e sei mesi – ha aggiunto – in condizioni assai difficili per carenza di servizi, a volte per l’interruzione dei collegamenti. Noi abbiamo bisogno di un progetto, di una legge speciale, dedicata soprattutto ai 33 comuni che si trovano sulle isole minori».
Si tratta di realtà di «una straordinaria potenzialità anche in termini di ricaduta economica», ha aggiunto Musumeci spiegando che le difficoltà sono rappresentate dalla mancanza di “strutture sanitarie in particolare, strutture destinate alla sicurezza, la mancanza di presidi di vigili del fuoco, di infrastrutture portuali assolutamente carenti, di energia elettrica ancora prodotta col diesel» o «dell’acqua trasportata con le navi cisterna» cose che «ancora nel 2023 l’Italia non può permettersi».