La struttura dev’essere ancora completata e va già riparata
Vergognoso lo stato di abbandono in cui versa l’omnisport di Vieste, impianto che doveva essere il fiore all’occhiello del Gargano e che è diventato l'ennesimo scandalo al sole. Tra vicende burocratiche, contenzioni, lassismo, la mega struttura sportiva, di cui i giovani hanno tanto bisogno, si rovina giorno dopo giorno ed è diventata meta dei vandali che ne stanno compromettendo un eventuale immediato utilizzo. Allo stato attuale, complice una distratta classe politica a livello provinciale, incapace di inventarsi soluzioni adeguate e priva di qualsivoglia volontà, 1'Omnisport è solo un'accozzaglia di problemi a scapito di quei giovani atleti che, quasi per rabbia, cercano di utilizzarlo sfidando divieti e prescrizioni. I lavori hanno preso il via ben vent'anni fa. Un investimento che rischia di rimanere inutilizzato ancora chissà per quanti anni a dispetto della «fame» d'impianti sportivi. E ancora più rabbia mista a tristezza, si prova quando si viene a sapere che, quantunque un giorno si arrivasse alla consegna, i lavori dovranno subito ricominciare per consentire l'utilizzo degli impianti. Il terreno di gioco del campo di calcio dovrà essere rifatto. Oltre al manto erboso trasformatosi in una landa deserta, è inutilizzabile l'intera struttura per via di cedimenti ed avvallamenti del terreno creatisi per la probabile sbagliata realizzazione e per la mancata manutenzione. Gli infissi degli spogliatoi sono inutilizzabili perché corrosi o arrugginiti. I servizi igienici sono da rifare perché divelti o danneggiati. Che dire delle attrezzature? Esistono magazzini stracolmi di attrezzi, con porte prive di serratura, socchiuse con il semplice appoggio di una spranga. Altre attrezzature abbandonate lungo le piste d'atletica si sono arrugginite. Infine il palazzetto, per la cui costruzione si sta consumando l'ennesimo contenzioso, ha bisogno di essere ultimato perciò non è utilizzabile. La sistemazione esterna non è stata ancora realizzata. Arredi e attrezzature non sono disponibili. Perché il tutto non rimanga ancora in questo stato, ma vi sia almeno una parvenza di utilizzazione, appare quantomeno opportuno consentire se non altro la parziale utilizzazione degli impianti disponibili dopo la loro ristrutturazione, a cominciare dal campo di calcio, dagli spogliatoi e dalle piste di atletica. Perché, ci si chiede, non stralciare queste prime infrastrutture dal contesto generale dell'impianto e farle funzionare? Non sarebbe il primo caso di opera pubblica realizzata a lotti. E' inutile attendere la fine dei lavori di costruzione del palazzetto mentre si ha la disponibilità delle altre strutture che, come detto, vanno deteriorandosi. Capacità politica e volontà occorrono per risolvere il tutto. Anche perché i giovani di Vieste sono ormai stanchi di essere presi in giro e di attendere.
Gianni Sollitto