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DA OGGI FERMO PESCA, STOP IN TUTTO L’ADRIATICO

A partire da oggi, in tutto l’Adriatico scatta il fermo pesca con lo stop previsto fino al 24 settembre anche nel tratto di costa da San Benedetto del Tronto a Termoli. Si tratta del secondo turno di sospensione delle attività di pesca, dopo lo stop, iniziato il 29 luglio, nel­l’area da Trieste ad Ancona e da Bari a Manfredonia. In queste zone si tornerà in mare il prossi­mo 9 settembre. Un periodo relativamente breve di fermo as­soluto nelle acque dell’Adriatico che però non mette in discus­sione la possibilità di trovare nelle pescherie pescato italiano.

Coldiretti Impresapesca, in­fatti, rileva: «Nonostante l’inter­ruzione dell’attività sulle tavole delle regioni interessate sarà co­munque possibile trovare pro­dotto italiano, dal pesce azzimo come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole, ora­te, sogliole, cannocchie, vongo­le e cozze provenienti dalla bar­che della piccola pesca, dalle draghe e dall’acquacoltura». La scelta di operare il fermo pesca in tre turni e per altrettante aree geografiche è accolta di buon grado dal vice presidente di Federpesca Franco Minervini che afferma: «Ben venga la suddivisione in turni delle so­spensioni dell’attività di pesca, così da consentire ai pesche­recci di non interrompere l’atti­vità lavorativa nell’Adriatico». Diversa la posizione di Coldiretti Impresapesca per la quale «l’assetto del fermo pe­sca 2023 non in tutti gli areali risponde ancora alle esigenze delle aziende né a quelle di so­stenibilità delle principali spe­cie target della pesca naziona­le». C’è, inoltre, preoccupazio­ne per le nuove linee di indiriz­zo europee: «La misura più dirompente è il divieto del si­stema di pesca a strascico. Ma le nuove linee prevedono an­che la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali con scadenze rav­vicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030», lamenta l’associazione di categoria.