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PALE EOLICHE/ PRONTI NUOVI PROGETTI FRA LA BAT E IL MARE DEL GARGANO

Altri progetti coinvolgeranno Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia Zapponeta e Margherita di Savoia ma anche Barletta, Trani, Bisceglie e Molfetta. Progetto anche  per i comuni di Vieste, Manfredonia, Margherita di Savoia, Barletta, Trani, Bisceglie e Molfetta.

Nuovo progetto di parco eolico lungo la costa della provincia di Barletta, Andria, Trani. Lo si deduce dal nono progetto da cui è nato l’ennesimo «Procedimento di autorizzazione unica» per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico offshore del tipo flottante, denominato “Gargano sud”, nel Mare Adriatico meridionale, dislocato entro le 12 miglia marine nelle acque antistanti il Golfo di Manfredonia, con opere di connessione collocate a mare e in terra nei territori dei comuni di Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia Zapponeta e, appunto, Margherita di Savoia.

La società proponente è la Seanergy che ha sede legale a Torremaggiore, e rappresenta pertanto una nuova società pugliese dopo quelle di Bari e Cavallino (in provincia di Lecce) che si fa breccia nel sempre più ampio ed articolato scenario dell’imprenditoria dell’eolico marino.

La richiesta presentata il 7 giugno 2023 alla Capitaneria di porto di Manfredonia, punta al rilascio di una concessione demaniale di 40 anni su un perimetro marino complessivo di 40 chilometri ed una distanza minima della linea di costa di 10 chilometri e mezzo.

Il progetto prevede la dislocazione di 68 aerogeneratori, aventi ciascuno una potenza fino a 16 Megawatt, per una potenza complessiva di 1088 Megawatt. Previste poi una sottostazione di trasformazione offshore e la connessione ad una esistente di terra (di cui non viene indicata l’ubicazione), appartenente alla società Terna.

Le osservazioni potranno essere presentate entro il prossimo 24 agosto sia da parte di chiunque voglia tutelare i propri eventuali diritti attinenti gli usi pubblici del mare (traffico, navigazione, pesca, diporto), sia da parte di eventuali proponenti di domande concorrenti che, eventualmente, lamentino interferenze rispetto ai loro progetti.

La circostanza conferma e rafforza uno scenario che vede susseguirsi a ritmi intensi le richieste di autorizzazione all’installazione di impianti eolici marini offshore in specchi d’acqua che comprendono una o più città costiere della Bat: siamo arrivati a contarne nove in poco più di un anno e mezzo, poiché la prima istanza era pervenuta all’inizio del 2022.

La penultima in ordine cronologico, peraltro, è la rivisitazione di una già agli atti. Infatti è quella presentata dalla società Acciona energia global Italia, con sede legale a Roma, che è tornata chiedere al Ministero delle infrastrutture e trasporti, nonché alla Capitaneria di porto del Compartimento marittimo di Barletta, di realizzare un impianto offshore di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento nel mare Adriatico meridionale, ai sensi di legge.

La richiesta porta la data del 26 maggio 2023 ed è pervenuta alla Capitaneria di porto di Barletta il 27 luglio 2023. Lo specchio acqueo complessivo si riduce è pari a 545 milioni di metri quadrati, gli aerogeneratori sono 67 e la potenza complessiva prevista è di 1500 megawatt.

I comuni interessati sono per l’esattezza Vieste, Manfredonia, Margherita di Savoia, Barletta, Trani, Bisceglie e Molfetta. Il trasporto dell’energia avverrà tramite due coppie di cavidotti subacquei, di 87 chilometri, fino al molo di Tramontana del porto di Barletta. Successivamente attraverso due coppie di cavidotti terrestri, viaggerà fino alla sottostazione elettrica di Andria, per una lunghezza di 25 chilometri, passando dunque interamente attraverso territori della provincia Bat. La cabina di trasformazione sarà ovviamente ubicata ad Andria, nei pressi della stazione di trasformazione esistente di proprietà della società Terna, in contrada Coppa tre miglia.

Dei nove progetti finora presentati, questo è il secondo che indica specificatamente, quali punti di approdo, il porto di Barletta e la rete di trasmissione nazionale di Andria: è il segno del fatto che le richieste non solo si moltiplicano, ma cominciano ad interessare la Bat non soltanto dal mero punto di vista del posizionamento dei corpi galleggianti a 12 miglia dalla costa, ma anche e soprattutto con riferimento alle opere di trasformazione dell’energia da questi trasmessa a terra.

Nel frattempo va anche richiamata la circostanza del fatto che uno dei progetti finora presentati è stato già oggetto di ispezioni preliminari eseguite con l’impiego di mezzi navali e personale della società Iron solar, partecipata dal gruppo Hope, di Bari, che a sua volta ha proposto due dei progetti finora presentati. Le attività sono consentite nel prelievo di campioni di sedimento, per la loro conservazione e successiva analisi, in 18 stazioni individuate lungo lo specchio d’acqua del progetto presentato da quella società. Le attività di indagine, autorizzate ad inizio dello scorso aprile sono durate complessivamente 60 giorni.

Alla Hope appartiene anche un decimo progetto, fra Vieste e Manfredonia, l’unico a non riguardare la Bat.

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