Nel lungo, tortuoso, travagliato rapporto fra i Consorzi di bonifica ed i proprietari di terreni agricoli, si inserisce l’ultimo pronunciamento dei Giudici in materia di cartelle di pagamenti, solleciti, ingiunzioni ed altro. La sentenza è di appena tre giorni fa: annullate due ingiunzioni di pagamento inviate dal Consorzio di Bonifica dell’Arneo dopo altrettante sentenze dei giudici. Il problema si presenta, nelle medesime forme e riti, in Capitanata, dove a protestare sono migliaia di piccoli proprietari terrieri che vedono i loro poderi totalmente ignorati e sono costretti a pagare la tassa al Consorzio di bonifica per servizi mai resi.
I Giudici entrando nel merito dei possibili, concreti vantaggi, hanno argomentato, con perizia sui terreni oggetto della contestazione, “lo stato di abbandono delle opere irrigue, di distribuzione e raccolta delle acque che riguardano i fondi dei ricorrenti”, inoltre, “gli accertamenti condotti dal consulente di parte sono probanti perché si riferiscono ad uno stato dei luoghi immutato per tutto il periodo per il quale si chiede il tributo.”
Inspiegabile il silenzio della Regione Puglia e dell’Assessorato all’Agricoltura, come inspiegabile il silenzio dei Comuni a tutela della categoria dei piccoli proprietari.
michele angelicchio