Manca in Puglia una riflessione approfondita sul turismo. Non tanto sulla sua promozione, quanto, invece, sulla dimensione economica e sulla sua sostenibilità ambientale. A rivelarlo sono i fatti e le conseguenti polemiche di questa estate.
Prezzi enormemente lievitati, forse anche qualche tentativo di speculazione. Costi che non gravano solo sul turista, ma che si scaricano prepotentemente sui cittadini e sulle comunità con il rischio di acuire le disuguaglianze e i problemi di sopravvivenza anziché irrobustire l’economia del territorio. In realtà, lo si dimentica spesso, ma per gli economisti, quella turistica è un’economia di complemento, con una buona dose di precarietà e persino di evanescenza.
Ciò significa che, nonostante sia importante, non si può far affidamento sul turismo per impostare uno sviluppo strutturale di un territorio, come in effetti la stagione 2023 dimostra. Né, d’altro canto, si può pensare solo ai vacanzieri di élite, come qualche voce suggerisce. È un mercato troppo piccolo e, al momento, ha un impatto ambientale troppo grande. Ovviamente non è da scartare, né da enfatizzare oltre il proprio limite.
Qualcosa, tuttavia, si sarebbe potuto fare per evitare gli eccessi. Per esempio, mettere a punto un vero piano di accessi al mare con sanzioni pesanti sia per i privati che per i sindaci omissivi per garantire – a coloro che non si possono permettere i lidi – di beneficiare del diritto al mare. Sarebbe stato utile un controllo più attento dei prezzi, tenendo conto sia delle osservazioni dei gestori dei lidi che di quelle delle associazioni di utenti e consumatori.
Probabilmente qualche polemica sarebbe stata evitata, ma soprattutto sarebbe stato evitato quel danno d’immagine che, più che il presente, rischia di compromettere il futuro dell’economia turistica. Il marketing punta sull’immagme e sul contenuto di accoglienza e relazioni che un territorio esprime, recensioni negative, polemiche sui social sono, dunque, pericolose e da evitare.
Se come dice il governatore Emiliano i numeri interessano fino ad un certo punto, non si capiscono le polemiche. In realtà i numeri interessano eccome, visto che dell’economia turistica si è fatta una voce importante della ricchezza regionale. E allora la morale da trarre è semplice: il turismo va governato in tutti i suoi aspetti, dai prezzi al rapporto tra locazione per i turistici e quella per i residenti, dagli spazi per i dehors a quelli per il cittadino e così via. Compiti che chiedono risposte chiare alla politica.