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REGIONE-BALNEARI, VIA AL DIALOGO SUI LIDI APERTI ANCHE IN AUTUNNO

Si può fare. La destagionalizzazione delle spiagge, sul modello Torre Quetta, incontra il placet della giunta regionale e di un’autorità del settore come Roberta Garibaldi, vice-presidente del comitato Turismo dell’Ocse, l’Organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico. La prossima settimana “ ; l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, incontrerà i balneari dei Sib, il cui presidente, Antonio Capacchione, ha lanciato un appello affinché la Regione e il Governo rimuovano gli ostacoli burocratici che disincentivano il prolungamento della stagione nei lidi, a cominciare dallo stop al 15 settembre dei campionamenti delle acque marine necessari per ottenere il via libera alla balneabilità. «Ascolterò le loro esigenze e concorderò con loro le iniziative da intraprendere», dice il delegato del presidente Michele Emiliano, che trova «assolutamente interessante» l’ipotesi di andare a prolungarli di un paio di settimane se ne può parlare. Io sono favorevole alla destagionalizzazione».

Che sia una strategia utile lo dicono non soltanto i dati sull’aumento degli arrivi e delle presenze a settembre e ottobre del 2002, ma anche la crescita di tante destinazioni concorrenti del Mediterraneo che puntano sull’offerta balneare autunnale. Da Creta a Malta. E le foto che arrivano sui social dalla stessa Albania, dove aumenta del 53 per cento – informa Confindustria – il numero

dei visitatori nei primi sette mesi dell’anno (da 280mila a 430mila), parlano di una meta ancora nel pieno dell’attività estiva. «Anche in Costa azzurra ci sono lidi che restano aperti sempre e festeggiano a Capodanno – fa notare Garibaldi, tra gli esperti più ascoltati in Regione – La Puglia può destagionalizzare puntando molto sull’accoppiata tra il balneare e la valorizzazione dell’entroterra. Gli studi dicono che le esperienze enogastronomiche sono fruite principalmente in collegamento con il pernottamento al mare. Si sta in spiaggia e poi si visitano le località interne, dove si ricevono stimoli culturali ed enogastronomici diversi. Dunque occorre creare un sistema integrato che sviluppi l’offerta in questi periodi che sono sempre considerati di spalla, ma che invece sono interessanti per vari elementi. L’anno scorso c’è stato bel tempo fino a novembre e abbiamo visto un incremento di turisti internazionali che hanno fatto questa scelta».

Non soltanto gli stranieri: anche gli italiani potrebbero trovare interessante la proroga del mare: «Cè una fascia di nostri connazionali -continua Garibaldi – che sono rimasti fuori dal turismo nei periodi apicali a causa di un aumento eccessivo dei costi. Molti di loro possono apprezzare la possibilità di pernottare ora che i prezzi si raffreddano. Certo, bisognerebbe intervenire sul calendario scolastico e sostituire la lunga pausa estiva con periodi alternati anche a seconda delle regioni, favorendo la distribuzione turistica nell’arco di tutto l’anno, come avviene già in Francia». Tornando in Puglia, allo stato attuale può funzionare comunque l’abbinamento fra mare ed enogastronomia, «anche valorizzando momenti come la vendemmia o la raccolta delle olive». E al Sib continuano ad arrivare, intanto, richieste di lidi che vogliono restare aperti anche oltre stagione, da Margherita di Savoia a Gallipoli.

repubblicabari