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L’AUDIZIONE DI VITTORIA VESCERA DELL’ANTIRACKET VIESTE E COMPONENTE DELLA F.A.I. NAZIONALE , DAVANTI ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA: “DOPO LA LATITANZA DI RADUANO, PERICOLO DENARO SPORCO E CONCORRENZA SLEALE, SERVE ATTIVITÀ INVESTIGATIVA”

Vittoria Vescera, componente del direttivo dell’associazione ‘Fai antiracket Vieste’ e della Fai nazionale , ieri 18 settembre è intervenuta presso l’Aula del V piano di Palazzo San Macuto, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie. Ha ripercorso brevemente la storia dell’associazione di commercianti e imprenditori che poco dopo la metà del Duemila hanno cominciato a ribellarsi all’attività estorsiva dei gruppi criminali della città del faro, “facendo denunce ben specifiche” ha evidenziato.

Ha sottolineato come la sentenza di primo grado del processo ‘Medioevo’ non avesse riconosciuto l’aggravante mafiosa (articolo 7 comunque riconosciuto in appello). “Ci è dispiaciuto perché il giudice relatore ha anche evidenziato che non si era lasciato prendere dalla presenza massiccia che c’era della città, dei cittadini di Vieste, che ogni giorno che c’era una udienza erano presenti con pullman, 100-150 persone che andavano a supportare quelle che erano le denunce dei nostri colleghi. Il giudice ci ha tenuto a precisare che questa situazione non l’aveva in qualche modo, come dire, mosso”.

Vescera ha lamentato l’assenza di una vera e propria attività investigativa: “A Vieste abbiamo una situazione molto più tranquilla, fa circa due milioni di presenze all’anno, notevole. E’ come se fosse Roma per alcuni periodi dell’anno e ha un’attività di gestione del territorio, di 20 e 22 presenze. In estate c’è un minimo aumento con qualche poliziotto in più. Non abbiamo sul territorio una vera e propria attività investigativa, ad eccezione di qualche situazione eclatante, come quella della latitanza Marco Raduano detto Pallone, che noi abbiamo più volte denunciato e che grazie a noi ha subito anche dei processi. L’economia che facciamo può essere di forte attenzione alle famiglie criminali, quindi temiamo che possa esserci un rigurgito per quanto riguarda la richiesta estorsiva, ma pensate anche a quanta droga può circolare con due milioni di presenze o a chi potrà investire sul nostro territorio con del denaro sporco”. Vescera ha chiesto una maggiore attenzione sotto l’aspetto dell’attività investigativa. “Temiamo di dover affrontare una concorrenza sleale. Chiediamo la possibilità di avere un commissariato”.