Menu Chiudi

SANITÀ I MALATI DI TUMORE SI METTONO IN CODA AL CUP: LA PUGLIA NON HA AGENDE DEDICATE

La legge prevede corsie preferenziali, ma non è così: non arriva alcuna chiamata da parte di ASL e ospedali. E la Regione sollecita interventi. I cittadini fanno la fila.

Lo prevede la legge, ma nelle Asl e nei Policlinici pugliesi questa viene disattesa. Non esistono agende dedicate per i malati oncologici o affetti da malattie croniche o rare. In Puglia ancora oggi questi pazienti per effettuare le visite di controllo o nei percorsi terapeutici sono costretti a prenotare tramite Cup. Ma non dovrebbe funzionare così. Le leggi regionali e nazionali prevedono che la prenotazione di esami o visite specialistiche venga effettuata da parte dello specialista che ha in carica il paziente attraverso agende dedicate. In altre parole, il medico che si occupa del paziente, già conosciuto dal sistema nazionale sanitario perché affetto da patologie croniche o rare, dovrebbe poter prenotare una vìsita di controllo o altre prestazioni attraverso agende speciali, così da garantire la tempistica dell’attività all’utente. Questo non accade e i pazienti oncologici, così come gli altri malati cronici, sono costretti sia nella fase di diagnostica sia di follow-up a are lunghe file al Cup e sperare nei tempi di attesa.

Dopo le numerose segnalazioni giunte al dipartimento della Salute della Regione, l’assessore Rocco Palese e il direttore Vito Montanaro hanno inviato una circolare di richiamo a tutte le azienda sanitarie locali e ai Policlinici affinché sia immediatamente rispettata la normativa regionale e statale. Un diritto che dovrebbe essere garantito, ma che in Puglia non viene rispettato. E nessuno fino a questo momento, tranne i pazienti, ha dovuto pagare le conseguenze. Nella circolare della Regione, peraltro, viene specificato che in molti casi le prestazioni di specialistica ambulatoriale risulterebbero già ricomprese in specifici pacchetti day-service, approvati dalla giunta regionale, sia per la gestione della fase diagnostica sia per il fol-low-up. Molto spesso i pazienti sono costretti a ricorrere ai privati a causa delle lunghe liste d’attesa, eppure la Regione stanzia ed eroga una serie di risorse agli ospedali per i malati presi in carico.

A prevedere la istituzione di agende di prenotazione dedicate per le prestazioni del percorso di follow-up è anche l’ultimo piano per il recupero delle liste di attesa.

Ma c’è di più. Il decreto legislativo del 29 aprile 1998 stabilisce che “qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito potrà chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria”. Si tratta delle disciplina che ridefinisce il sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del regime delle esenzioni. Il dipartimento alla Salute ha sollecitato le direzioni strategiche ad attivarsi con estrema urgenza alle verifiche interne e a regolamentare la gestione dei ricoveri e le relative liste d’attesa, attraverso l’utilizzo esclusivo dei sistemi informativi regionali.