Un armo fa era al 100° posto su 107 province; quest’anno ha fatto peggio, scendendo alla posizione l04, la quartultima. Così la Capitanata nel rapporto sul “BenVivere delle province italiane 2023”, giunto alla quinta edizione e presentato a Firenze nell’ambito del festival nazionale dell’economia civile. Si continua a vivere meglio – secondo questo report – nelle province di Bolzano che per il secondo anno conquista la vetta, seguita da Pordenone, Prato, Milano, Firenze. Nella coda le province di Napoli, Taranto, Foggia, Caltanissetta, Reggio Calabria e Crotone ultima.
Il dossier BenVivere per fotografare il benessere dei territori (si registra in generale una frenata rispetto al report del 2022 e la conferma del divario tra Sud e Nord) prende in esame 77 indicatori racchiusi in varie sottoclassifiche, che spaziano dalla demografia alla cultura, dall’accoglienza all’ambiente, dalla salute alla legalità.
I dati su cui poggia la ricerca provengono da Istat, ministero dell’Interno, Banca d’Italia, rapporti di Legambiente, Unioncamere Anpal e Bes (il benessere equo e sostenibile). Valutati tra gli altri tasso di motorizzazione auto; penetrazione della banda larga; capacità di depurazione dell’acqua; partecipazione alla scuola d’infanzia; reddito medio pro capite; emissioni di Co2; consumi idrici; concentrazione di polveri sottili; percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili; raccolta differenziata rifiuti; piste ciclabili; isole pedonali; spari di verde storico e verde fruibile; numero di brevetti; start up innovative; connessione ultra veloce; welfare sociale con riferimento all’accoglienza; politiche attive del lavoro; servizi culturali e per l’infanzia; rete di trasporto pubblico; assistenza anziani; sistema sanitario in termini di prestazioni e risultati; aspettativa di vita; soddisfazione personale (a livello economico, lavorativo, relazione e del tempo libero), categoria quest’ultima che racconta come un pii (prodotto interno lordo) più alto non necessariamente si traduce in una soddisfazione maggiore, tant’è che sono le città del Sud (soprattutto quelle siciliane) dove si ha la percezione di vivere meglio.
C’è poi la classifica della generatività che consiste nell’impatto atteso dalle azioni della cittadinanza, nella quale la Capitanata si piazza in 93° posizione, ben 16 in meno rispetto al 2022: anche in questo caso primo posto per la provincia di Bolzano, seguita da quelle di Trento, Milano, Pordenone, Reggio Emilia e Ragusa prima città del sud; ultimi posti per Rovigo, Taranto, Nuoro e in coda Potenza. Tra novembre e dicembre verranno invece rese note le classifiche sulla qualità della vita redatte da Italia Oggi-Università La Sapienza di Roma e da Sole 24 ore che da decenni posizionano la provincia di Foggia agli ultimi posti, valutando lavoro, ambiente, sanità, legalità e giustizia, tempo libero e cultura.