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LA STERZATA DELLA SANITÀ: PIANI PER ASSUMERE 1300 TRA MEDICI, INFERMIERI E IMPIEGATI

All’incirca 90 milioni la spesa preventivata dalla giunta per risolvere la crisi, tenendo d’occhio le ‘sanitaservice’.

Si sono rimessi in movimento i cingoli del carrarmato/regionale sul piano di concorsi e assunzioni: sono quasi mille e trecento le nuove unita’ di personale sanitario previste all’interno dei piani assunzionali delle dieci aziende sanitarie locali pugliesi, ospedali ed istituti di ricerca, destinate a coprire almeno in parte i bisogni sul piano della sanità pubblica, in Puglia. E per le 1295 unita’ necessarie a coprire i buchi di personale del settore sanità, l’anno prossimo la spesa per gli stipendi verrà spalmata su circa 84 milioni di euro, una somma che va ad aggiungersi al notevole sforzo compito dalla Regione per i lavoratori assorbiti con le stabilizzazioni. In questo piano l’Asl di Capitanata sarà al primo posto per numero di assunti e sforzo finanziario, con quasi trecento assunti, tra dirigenti medici, ma anche infermieri, operatori sanitari, informatici, tecnici specializzati e impiegati e funzionari amministrativi per una spesa di oltre 19 milioni di euro. Al secondo posto l’azienda sanitaria del capoluogo, con duecentoventi assunti per 11,4 milioni eppoi a seguire le asl di Taranto (180 assunti per 8,8 milioni) e ancora l’Asl di Lecce (170 unita’ per 8,8 milioni). Tra le aziende che incassano il maggior numero di personale medico, paramedico e tecnico-amministrativo, il Consorziale Policlinico di Bari, che avrà centotrentacinque nuovi dipendenti per 10,8 milioni di spesa piu’ 109 stabilizzazioni che copriranno, come detto, solo in parte però le reali necessità di quello che rimane il secondo ospedale del Mezzogiorno per dimensione, dopo Napoli. Infine, nella speciale classifica di aziende sanitarie locale che ingrosseranno le proprie fila per migliorare le prestazioni della pubblica sanità -ad onta dei tanti ‘piagnoni’ che stanno parlando di smantellamento, appunto, del servizio sanitario pubblico – troviamo l’Asl/Brindisi, centoquindici assunzioni da 8,2 milioni seguito dagli Ospedali Riuniti di Foggia e infine l’Asl Barletta/Andria/Trani con una novantina di unita’ e 7,9 milioni di spesa in più per le casse regionali. Insomma, l’assessore pugliese alla salute Rocco Palese gronda soddisfazione per questi piani assunzionali licenziati per ciascuna delle dieci aziende sanitarie pugliesi, inviati nelle ultime ore all’attenzione della giunta regionale. Le deliberazioni non dovrebbero tardare, in ogni caso, vista l’urgenza di provvedere all’interno d’un settore come la sanità da sempre al centro delle attenzioni della politica locale e nazionale. E ci mancherebbe, visto che lo stesso governatore Emiliano, tallonato dai gruppi di opposizione, in Regione sembra aver finalmente abbandonato la politica dei piccoli passi e delle mezze frasi, quando si trattava di rispondere alle sollecitazioni in primis dei consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega. In primo piano, giova ribadirlo, la necessità di ripianare i vistosi varchi aperti nell’organico di ospedali e ambulatori pubblici. Una parte importante nei programmi e nelle relazioni che accompagnano gli atti all’esame della giunta pugliese, le tanto attese stabilizzazioni di precari storici, prima di tutto quelli in regola con le leggi nazionali in materia. In coda da rilevare il freno a mano tirato nella gestione delle sei sanitaservice pugliesi, col blocco delle assunzioni se non in casi eccezionali e col via libera dell’assessorato alla salute. A pesare, quasi certamente, i bilanci finiti troppe volte nel mirino degli uffici regionali, tra appalti e incarichi (soprattutto quelli legali) con troppi lati poco chiari. Ma a vigilare su questi piani assunzionali nella per ora decadente sanità pugliese, infine, saranno pur sempre i direttori generali, sempre più a rischio licenziamento, in caso di gravi e vistose inadempienze.