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PUGLIA/ MANCA PERSONALE IN ALBERGHI, BAR, RISTORANTI. L’ALLARME DI FIPE E UNIONCAMERE: OLTRE 20MILA LAVORATORI IN MENO

AAA cercansi in Puglia ca­merieri di sala, cuochi e aiuti cuochi, banconisti di bar e, an­cora, lavapiatti, bagnini (specie nella stagione estiva) e addetti alle pulizie. Sono solo alcuni dei pro­fili lavorativi ricercatissimi in Puglia, addetti specializzati che, nonostante la fame di lavoro di­lagante, continuano a scarseggia­re nelle strutture ricettive (alber­ghi soprattutto) e nei pubblici esercizi come bar, ristoranti, mense, discoteche e stabilimenti balneari.

Secondo la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe-Confcom- mercio), mancherebbero oltre 20mia persone, soltanto in Puglia: «ima vera e propria emergenza», la definisce Nicola Pertuso, presidente di Fipe Bari-Bat e com­ponente del direttivo nazionale. Sono numeri che fanno paura an­che perché i settori del turismo e della ristorazione danno respiro all’economia pugliese, e noi ri­schiamo di avere difficoltà a dare dei servizi adeguati.

Alcune im­prese stanno andando in affanno per mancanza di personale, non solo specializzato, anche perso­nale di base. Parliamo di mano­dopera spesso anche di bassa spe­cializzazione, che comunque è dif­ficile da reperire».

Secondo Assoturismo i profili necessari sono per il 2,6% di pro­fessioni con elevata specializza­zione, l’81,5% professioni quali­ficate, 11,3% di addetti specia­lizzati e il 14,6% di professioni non qualificate.

«In Puglia in particolare – ag­giunge Pertuso – l’emergenza è causata da scarsa attrattività professionale ma, soprattutto, dall’andamento demografico che sta avendo enormi implicazioni sulla composizione del mercato del lavoro e quindi sulla dispo­nibilità di persone e, più in ge­nerale, sul funzionamento dell’in­contro tra domanda e offerta di lavoro».

«Così come ha confermato an­che il governatore Emiliano, il calo demografico in Puglia con­tinua ad aggravarsi anno dopo anno: per la prima volta dopo decenni siamo scesi sotto i 4 mi­lioni di residenti con una perdita del fondo sanitario nazionale di 150 milioni di euro. Ma questo dato è solo la punto dell’iceberg di una trasformazione più ampia che tocca tanti aspetti del rap­porto tra demografia e lavoro.

Nu­meri che devono far riflettere: tan­ti giovani, soprattutto al Sud e in Puglia in particolare, scappano. È qui che bisognerebbe invertire il trend, anche se urge ima solu­zione per il presente».

Il lavoro c’è, dunque, ma man­cano le figure professionali chia­mate a svolgerlo. E mancano per­ché svolgere un lavoro più «umi­le» per alcuni può essere discri­minatorio o perché non si pre­sentano alle aziende – ovvero le ricerche di personale vanno a vuoto – o perché non ci sono per­sone qualificate per le mansioni richieste.

La conferma arriva anche da Luigi Triggiani, segretario generale Unioncamere Puglia: «Quella che stiamo vivendo in Puglia è una emergenza trasversale che riguarda non soltanto il turismo e della ristorazione ma, anche altri settori, dalla manifattura all’agri­coltura. La mancanza di perso­nale giovane e qualificato è un limite non solo allo sviluppo ma anche alla sostenibilità delle im­prese».

«Non ci sono abbastanza lavo­ratori rispetto all’offerta non solo potenziale ma anche attuale delle imprese pugliesi. La preoccupa­zione è che le aziende, anche le migliori, rallentino non solo per carenza di mercato o mancanza di commesse ma perché i lavoratori sono insufficienti. Occorre assicurare continuità al lavoro e gli imprenditori che hanno necessità di programmare nel medio pe­riodo non riescono più a farlo».

A tal riguardo Unioncamere Puglia, lo scorso mese di aprile, per conto delle cinque Camere di Commercio della regione, si fece promotrice di una iniziativa («Io lavoro in Puglia – Talent day») in collaborazione con la rete degli Istituti alberghieri di Puglia e le associazioni di categoria per fare orientamento alle professioni e favorire rincontro fra chi offre lavoro, ovvero le aziende della ristorazione, e chi lo cerca o lo cercherà a breve, ossia i giovani che frequentano il quinto anno degli Alberghieri.

«Quest’anno vogliamo ripetere l’iniziativa in tutte le province – anticipa il segretario generale Unioncamere Puglia – ma anti­cipando il periodo ed estenden­dola non soltanto agli studenti degli Istituti alberghieri. Inten­diamo non solo professionalizzare il metodo di incontro fra domanda delle imprese e offerta degli isti­tuti, ma anche far vivere ai ra­gazzi un’esperienza di orienta­mento e miglioramento delle pro­prie competenze, relazionandosi con le aziende del proprio ter­ritorio, cercando quanto più pos­sibile di trattenere le loro pro­fessionalità in Puglia».

«L’evento, a costo zero per i partecipanti (imprese e studenti), riguarda ristoranti, sale ricevi­menti, locali serali, discoteche, bar, gelaterie, pasticcerie, mense, operatori del catering e stabili- menti balneari e avrà luogo nei cinque capoluoghi di provincia Pugliesi. con un programma comune in tutte le sedi».