Lo ha detto, in audizione alla seconda commissione al Senato, la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, che ha illustrato la proposta di legge approvata all’unanimità dall’Assise sulla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero.
In particolare, la presidente, ha esposto la richiesta alle Camere per il ripristino del Tribunale di Lucera. Nell’intera provincia di Foggia, dopo la riforma della geografia giudiziaria, è attivo un unico tribunale, quello del capoluogo, con attualmente 12mila processi pendenti in fase dibattimentale. Con la riforma del 7 settembre 2012 la Puglia ha perso il tribunale ordinario di Lucera, insieme alle sedi distaccate di Apricena e Rodi Garganico che servivano una popolazione di 172.072 abitanti.
«La riforma in Puglia ha mostrato tutti i suoi limiti e sono stati disattesi gli obiettivi per i quali era stata attuata, sia in termini di razionalizzazione della spesa che nell’efficienza dell’attività», ha affermato Capone, spiegando che «ci sono territori come quello di Foggia, che anche a causa di una forte presenza criminale, sollecitano un tempestivo intervento».
Il tribunale di Foggia, ha specificato la presidente del Consiglio regionale, «conta attualmente in media una pendenza di 55mila procedimenti. Questo si traduce in un carico per magistrato di 2mila procedimenti (la media nazionale è di appena 500). A Foggia ogni magistrato ha un carico di lavoro quadruplicato rispetto agli altri».
All’audizione ha partecipato anche il consigliere del gruppo Misto, Antonio Tutolo, primo firmatario della proposta di legge.«Sono soddisfatto di questo importante passaggio di oggi e sono anche speranzoso, poiché le argomentazioni esposte in maniera brillante ed esauriente dalla presidente Capone sono state riconosciute come legittime, oggettive e fondate», ha affermato Tutolo.
«La legge da me presentata prevede che il Ministro della Giustizia disponga, sulla base di apposite convenzioni, che sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali ordinari e delle Procure soppressi. Nell’ambito di queste convenzioni è però previsto che le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza siano integralmente a carico del bilancio della Regione richiedente, o dei relativi enti locali. Rimarrebbero a carico dello Stato le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale», ha concluso.