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AUMENTANO I TURISTI IN BASSA STAGIONE LA CAPITANATA TRA LE METE PIU’ RICHIESTE. INDAGINE DELLA COLDIRETTI CRESCITA DEL 17,3% PARI A 715MILA ARRIVI

Provincia di Foggia bella tutto l’anno, visitabile in ogni momen­to, buona per tutte le stagioni e in tutte le fasi dell’anno sia d’estate che forse soprattutto nei mesi in­vernali dai monti dauni al Gar­gano, per finire al Tavoliere da percorrere in lungo e in largo dalle pendici dell’Ofanto alle sommità dell’Appennino al confine con il Molise.

Sono queste le motiva­zioni alla base dell’aumento del numero di turisti, in particolar modo stranieri, registrati in Ca­pitanata, elemento sottolineato dalla Coldiretti regionale che ri­ferisce ima crescita del «17,3% pari a715mila arrivi». Numeri che fanno della provincia di Foggia «uno dei poli attrattivi del turismo in Puglia». Merito dei «percorsi esperienziali» a trainare anche i cosiddetti “mesi spalla” che con­tribuiscono ad accelerare il pro­cesso di destagionalizzazione dell’offerta turistica in Capitana­ta.

«È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia – informa una nota – in occasione dell’incontro organizzato da Terranostra Pu­glia, associazione agrituristica e ambientale che riunisce gli agriturismi di Campagna Amica, a Foggia, proprio sul turismo esperienziale, con la partecipazione Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia, Carmelo De Ro­sa di Puglia Promozione (agenzia regionale del Turismo della Re­gione Puglia), Rosaria Viscecchia dell’Università di Foggia dipartimento Dafne e Stefano Giotta di Tipica tour operator.

«I nostri agriturismi con il rac­conto di storia e tradizioni, con degustazioni guidate di olio, vini e formaggi, con le cooking class fanno vivere attività indimenti­cabili. Un forte impatto personale che colpisce tutti i sensi e crea connessioni a livello fisico, in­tellettuale, sociale ed emotivo, so­ciale», ha commentato Antonio Baselice, presidente di Terrano­stra Puglia.

Non solo agrituristi e natura tuttavia nell’offerta turistica in­vernale in provincia di Foggia. «In Capitanata – denota Coldiretti – è anche l’esperienza spirituale ad essere sollecitata, con il rafforzamento del primato europeo di San Giovanni Rotondo con oltre sei milioni di pellegrini, l’aumento delle presenze a Monte Sant’An­gelo grazie all’iscrizione della Ba­silica di San Michele nel Patri­monio mondiale dell’Unesco. Le tradizioni e la cultura religiosa in provincia di Foggia e la presenza di importanti santuari di riferi­mento per itinerari spirituali che non hanno eguali nel mondo e che rappresentano punti di richiamo di flussi turistici motivati da in­teressi religiosi sul territorio».

Un turismo meno sui generis, un po’ più povero dal punto di vista della disponibilità di por­tafoglio. «Il pellegrino – viene in­fine rilevato nell’indagine – non è un turista high-spender e viaggia principalmente in bassa stagione contribuendo così alla destagionalizzazione delle destinazioni».