A parlare è il presidente della Provincia di Foggia Giuseppe Nobiletti, sulla cui maggioranza-attesa dalle urne per il rinnovo del consiglio di Palazzo Dogana – piomba come un macigno l’altolà dei vertici M5S alle alleanze nelle prossime competizioni elettorali. Tutta colpa di quanto avvenuto nel campo largo del Comune capoluogo, dove è massima la sfiducia attuale dei contiani nei confronti degli alleati, in primis il Pd di Raffaele Piemontese (nella cui orbita grava ormai la sindaca Marida Episcopo, indicata dal M5S) e CON di Rosario Cusmai.
“Oggi, al netto del voto dei consiglieri comunali, la scelta dì Lia Azzarone presidente del consiglio è la peggiore che Foggia potesse avere e lei sarà la responsabile- come le ho detto – della frattura che vi sarà tra M5S e Pd a livello provinciale. Questo vale anche per le elezioni provinciali di gennaio, con cui ci sarà il rinnovo del consiglio, lo non posso far passare tanta boria, presunzione, scorrettezza”, ha tuonato su queste colonne il coordinatore provinciale ed europarlamentare M5S Mario Furore in una intervista che ha fatto esplodere in superficie le fratture e le contraddizioni interne alla maggioranza di Palazzo di città e che ha posto un serissimo interrogativo rispetto alle manovre per Palazzo Dogana e per le comunali di giugno.
Nel primo caso nelle scorse settimane tra i big dei partiti circolava l’indiscrezione relativa alla possibilità di votare il 21 gennaio, ma l’appuntamento è slittato a data da destinarsi, come evidenzia Nobiletti: “Le elezioni provinciali potrebbero essere indette per fine febbraio, abbiamo comunque ancora diversi mesi a disposizione per convocarle”.
Il sindaco viestano appare perplesso rispetto alla presa di posizione dei vertici contiani, che rischia di minare la propria maggioranza. “Non so cosa sia successo tra i 5 Stelle, Piemontese e Cusmai”, dice Nobiletti. “Non ho partecipato alle trattative relative al Comune di Foggia. Di certo abbandonare la strada del campo largo è un errore, ha dato risultati positivi sia alla Provincia che rispetto al Comune di Foggia. Senza il campo largo non ci sarebbe stata la certezza di vittoria nel capoluogo. Ritengo sbagliato lasciare questa alleanza, specie per intercettare i voti dei grandi Comuni (col voto ponderato maggiore, ndr) serve andare tutti insieme”.
Nobiletti rivela di non aver affrontato la questione con Furore dopo aver letto l’intervista a l’Attacco. “Se dovesse capitare di parlargli io farei volentieri ma non penso di avere tutto questo peso e di poter incidere sulla scelta delle alleanze”, continua il presidente, eletto a gennaio scorso. “Sarebbero comunque state liste separate, non esiste una lista unica perle provinciali. Quando si va ad amministrare le questioni proprie vanno un po’ messe da parte, bisogna rinunciare ad una parte del potere per il bene della comunità. Tutti devono fare, cioè, un passo indietro. Non si può vincere su tutta la linea”, conclude Nobiletti.
Ma aver voluto strafare è proprio l’accusa che i 5Stelle rivolgono a Piemontese, che non pago di averla avuta vinta su assessorati e presidenza del consiglio ha voluto anche imporre Azzarone al vertice dell’assise nonostante la forte protesta della seconda forza della coalizione pervia degli oggettivi profili di inopportunità politica di tale scelta.
Furore, insieme all’assessora regionale Rosa Barone, ha poi precisato che il M5S è pronto a dire no al campo largo anche nei centri maggiori attesi dalle urne del 9 giugno 2024, perché “la base in quei territori non vuole assolutamente andare col Pd, non si fidano” e rimarcando che“Conte non ha mai fatto pressioni, ci ha sempre lasciati molto liberi”. Solo a Manfredonia l’alleanza potrebbe essere replicata, perché dem e 5S negli ultimi due anni hanno fatto opposizione a Rotice in maniera unitaria, da mesi stanno ragionando sul campo largo e tutte le parti dell’ipotetico fronte giallorosso vogliono evitare di rifare lo stesso errore del 2021, quando la divisione fece vincere il centrodestra.
l’attacco