La mostra collettiva si è svolta dal 7 al 17 dicembre 2023 a Roma in via Margutta (la via degli artisti).
“L’intensa e profonda pittura dell’autrice Maria Michela Colasanzio si fonda sull’idea che l’arte sia catarsi, sia purificazione, per certi versi esorcismo.
Ogni opera di Maria Michela, infatti, è come una sorgente di acqua pura e cristallina che monda le sozzure e rende nuovamente i sensi, il cuore, la mente e l’anima, puri e liberi da catene.
Questo vale anche per l’opera esposta, dal tormentato titolo L’ansia non dorme.
L’artista svela il proprio pensiero che è alla base del dipinto: Nonostante l’ansia sia ancora considerata un sintomo passeggero, chi ne soffre, sa perfettamente che non potrà mai andare via… soprattutto mentre dormi.
Così, mentre nella parte inferiore del dipinto una fanciulla dorme ricoperta in parte da un mare verde acqua, essa mostra placida solo il corpo, mentre la mente è avvolta da pensieri funesti. Dai suoi capelli, infatti, inizia una notte profondamente scura e blu che si estende in quello che sembra uno spazio siderale, dove il mostro dell’ansia si manifesta in un volto spaventoso dalla bocca aperta, custode di altri incubi colorati. Eppure, il sonno della donna continua, mentre l’arte compie il suo rito di purificazione e di espulsione del male.”
Maria Michela Colasanzio nasce a Vico del Gargano, un piccolo paese della provincia di Foggia, nel 1990. Attualmente lavora come educatrice dell’infanzia, oltre all’amore per i bambini ha anche una grande passione per l’ arte. Il suo primo approccio nasce all’età di 12 anni, dall’esigenza di esprimere attraverso le immagini, quelle sensazioni e quelle emozioni che difficilmente riusciva ad esprimere verbalmente. Nella sua ricerca visiva, sviluppa un percorso creativo del linguaggio astratto, privilegiando il potere catartico dell’ arte, costituita dal flusso di pensieri che si concentrano in un nucleo creativo affollato di immagini. Dipinge prevalentemente di notte, momento in cui riesce maggiormente a rifugiarsi nei suoi pensieri e a trasportarli sulla carta.
michele lauriola