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STOP AI TEST DI MEDICINA, SI «ENTRERÀ» DOPO UN CORSO DI 6 MESI CON ESAMI

La «rivoluzione», che ricalca il modello francese, dovrebbe partire tra un anno.

Dopo lo slittamento delle sessioni selettive del 2024 (al Mur spetta la firma dei decreti per i concorsi dopo la quale occorre attendere 60 giorni), a causa dei ricorsi contro il sistema del Tolc Med – ideato dal passato Esecutivo – e della recente sentenza del Tar del Lazio, Governo e Ministero dell’Università e della Ricerca stanno seriamente valutando l’opportunità di cambiare radicalmente il sistema di ingresso a medicina. Ci sono anche diverse proposte politiche all’esame delle rispettive commissioni alla Camera e al Senato.

L’idea prevalente è quella di prevedere un periodo filtro che consenta di frequentare corsi caratterizzanti. L’esito degli esami stabilirebbe poi l’ingresso o meno a Medicina. I dettagli saranno definiti nei prossimi mesi attraverso gli strumenti legislativi che saranno giudicati più idonei. Occorrerà, infatti, stabilire quali e quanti esami da superare e con quali modalità. E decidere se utilizzare anche facoltà diverse rispetto a Medicina, evitandone l’intasamento, per organizzare i corsi caratterizzanti.

Non si tratterebbe dunque propriamente del modello francese – che prevede un periodo filtro molto lungo – ma una soluzione italiana con un periodo più breve (l’ipotesi è sei mesi, ma anche questo dettaglio sarà definito in seguito) consentendo agli studenti che non passeranno la selezione di recuperare i crediti ottenuti qualora decidessero di iscriversi a un’altra facoltà. La novità comunque interverrebbe tra un anno. La prossima selezione sarà affidata a dei test i cui quesiti, però, saranno pescati da una banca dati aperta e pubblica, superando così i rilievi del Tar.