Per richiedere l’Assegno di Inclusione, sono necessari alcuni requisiti, tra cui la non occupabilità, la presenza di almeno un minorenne o una persona con disabilità a carico, o una situazione familiare che richieda l’assistenza dei servizi sociali. Inoltre, sono richieste condizioni economiche specifiche, come un ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro e un reddito complessivo entro i 6mila euro.
E’ partito da ieri, il primo pagamento dell’Assegno di Inclusione (Adi), una misura introdotta dal governo Meloni che ha sostituito definitivamente il Reddito di Cittadinanza, insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), uno strumento di politica attiva attivato lo scorso 1 settembre. Oltre 500mila famiglie, che hanno ottenuto l’approvazione per l’iscrizione entro il 7 gennaio, beneficeranno di un pagamento mensile medio di 635 euro, garantito per 18 mesi.
Secondo i dati forniti dall’INPS, sono state presentate oltre 563mila domande per l’Assegno di Inclusione, con l’88% proveniente da ex percettori del Reddito di Cittadinanza. La maggior parte delle richieste, quasi la metà, si concentra nelle regioni della Campania (26,7%) e della Sicilia (21,8%), seguite dalla Puglia (9,6%), dal Lazio (8,1%), dalla Calabria (7,7%) e dalla Lombardia (6,2%).
Il primo blocco di circa 450mila domande, presentate entro il 7 gennaio insieme al Patto di Attivazione Digitale (Pad), vedrà i primi pagamenti a partire dal 26 gennaio, dopo aver superato i controlli. La platea potenziale per questa nuova misura è di 737mila nuclei familiari.
Ulteriori richieste potrebbero aggiungersi entro la fine del mese, poiché Caf e patronati sono stati autorizzati ad inizio gennaio a presentare domande. I nuovi iscritti riceveranno il pagamento di gennaio il 15 febbraio e successivamente il 27 di ogni mese, una volta che la misura sarà pienamente operativa. Tuttavia, con l’aumentare del numero di beneficiari, potrebbe verificarsi una riduzione dell’importo dell’assegno.
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), che conta 165mila richieste, offre un aiuto economico di 350 euro al mese per un massimo di dodici mensilità non rinnovabili. Chi partecipa a corsi di formazione per qualificarsi o riqualificarsi in funzione del lavoro può beneficiare di questa misura. Le due platee, Adi e Sfl, possono sovrapporsi, permettendo ai membri di un nucleo familiare di richiedere entrambe le misure e partecipare ai corsi di formazione per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. Attualmente, su 165mila domande, 56mila sono state accolte, e 26mila sono i percettori effettivi. Secondo il ministero del Lavoro, a metà gennaio, 11mila persone hanno già trovato un’occupazione.