L’opera dell’artista Edoardo Tresoldi, realizzata nel 2016, offre la possibilità spaziale e soprattutto sensoriale di immergersi – tra virtuale e reale – nella dimensione del monumento di età romana, distrutto dal tempo e di cui sono rimaste le fondamenta.
È la “Basilica della Memoria” quella che occupa – nella sua stupefacente leggerezza e nella sua arcana imponenza – l’area archeologica di Siponto. L’opera dell’artista Edoardo Tresoldi, realizzata nel 2016, offre la possibilità spaziale e soprattutto sensoriale di immergersi – tra virtuale e reale – nella dimensione del monumento di età romana, distrutto dal tempo e di cui sono rimaste le fondamenta.
Quasi un vascello che con enormi vele spinge i visitatori sui mari della storia (è il sito più frequentato di Puglia dopo Castel del Monte). La direttrice del Segretariato regionale del ministero della Cultura, architetto Maria Piccarreta, ha guidato un gruppo di giornalisti in una visita al sito archeologico di Siponto, nella prima di una serie di iniziative nei luoghi culturali che dal prossimo appuntamento – il 29 febbraio al Teatro Piccinni di Bari – coinvolgeranno la città.
A ricostruire il percorso storico e artistico del monumento sono stati il Direttore dell’area archeologica di Siponto arch. Francesco Longobardi e il Professore Massimo Guastella dell’Unisalento esperto di arte contemporanea, nonché membro della commissione giudicatrice per l’appalto a San Pietro.
E proprio il monumento di prossima realizzazione a Bari vecchia – sarà completato a fine anno come ha ricordato l’architetto Piccarreta – è la grande sorpresa (e la grande impresa) su cui scommettere.