La legge 22 dicembre 2017, n. 219, meglio conosciuta come “Disposizioni anticipate di trattamento” DAT, consente ai pazienti di esprimere le proprie volontà riguardo ai trattamenti sanitari futuri nel caso diventino incapaci di prendere decisioni autonome. Queste disposizioni sono vincolanti per i medici, a meno che non vi siano circostanze eccezionali che giustifichino un diverso approccio. Oggi anche il comune di Vieste è attrezzato per fornire servizi in merito. Abbiamo incontrato la dottoressa Preziosa Costantino, responsabile dei servizi demografici, che ci ha spiegato cosa è la DAT e soprattutto chi e come si può fare nel nostro comune. Abbiamo una legge e un servizio attivo, ma rimangono ancora sfide da affrontare, come la formazione professionale da parte dei sanitari per far comprendere in modo completo la legge DAT, i conflitti etici che può sollevare specialmente quando coinvolgono questioni di vita e di morte; l’importanza di educare il pubblico su questioni che consentono loro di prendere decisioni informate riguardo alle proprie cure mendiche. La legge 22 dicembre 2017, n. 219, rappresenta un importante passo avanti nel garantire i diritti e la dignità dei pazienti italiani, specialmente nelle fasi più delicate della vita. Facendo leva sull’autonomia del paziente e sul rispetto della sua volontà, questa legislazione promuove una cultura della cura centrata sulla persona, che mette al centro il benessere e la dignità umana. Tuttavia, per massimizzare i benefici di questa legge, è essenziale un impegno continuo per l’educazione, la formazione e il dialogo aperto tra i pazienti, i professionisti sanitari e la società nel suo complesso. Solo così potremo realizzare pienamente l’importanza e il potenziale trasformativo della legge DAT nell’ambito della salute e del benessere.
Gaetano Simone