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GARGANO/ MENO DI 15MILA EURO LORDI IL REDDITO MEDIO DI UN OPERATORE TURISTICO. I NUMERI DELL’EVASIONE

Spesso nel dibattito pubblico viene evidenziato l’im­portanza che può avere la crescita dell’economia del turismo balneare per il nostro territorio, dato il nu­mero di arrivi (860 mila) e di presenze (4 milioni) annue. La presenza di quasi tutti i comuni garganici alla Borsa Italiana del Turismo di Milano di qualche giorno fa conferma l’inte­resse e la speranza che il turismo possa costituire elemen­to di rilancio e sviluppo economico e sociale.

I dati ufficiali pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ri­guardante i redditi dichiarati dalle imprese per l’anno 2021 ci danno un quadro sconvolgente e sconfortante.

Ho analizzato le dichiarazioni dei redditi di tutte le imprese del settore dei comuni di:

 Vieste (1,9 milioni di presenze),

 Peschici (562 mila presenze),

 Rodi Gargano (326 mila pre­senze)

 e Mattinata (142 mila presenze) e, i risultati sono a dir poco inverosimili.

 Le imprese in regime di contabilità or­dinaria (società di capitali o con fatturato superiore a Euro 700 mila) sono complessivamente pari a 47 unità (5,5% del totale) e, dichiarano un reddito medio lordo annuo di Euro 27,5 mi mentre le imprese in contabilità semplificata con un fatturato annuo inferiore a Euro 700 mila costituiscono il 94,5% (795 unità) e, dichiarano un reddito medio annuo lordo di Euro 13,8 mila.

In sintesi gli imprenditori del settore vivono con un reddito annuo medio lordo di Euro 14,9 mila, aldi sotto di quello dichiarato da un pensionato. E’ del tutto evidente che questi dati sono falsati da una gigantesca evasione fiscale (confermata anche dal Sindaco del Co­mune di Peschici il quale evidenziava come alcune strutture ricettive comunicavano nel mese di agosto poche presenze se non addirittura nessuna), se co­sì non fosse tutti gli imprenditori del settore vivrebbero al di sotto della soglia di povertà assoluta.

In dettaglio per l’anno 2021 le imprese del comune di Vieste hanno dichia­rato un reddito medio annuo di Euro 15,5 ml,

 quelle dì Pe­schici Euro 15,4 ml,

 Rodi Gargano Euro 14,3 ml

 e Mattinata Euro 12,4 ml.

Se fossero veri questi dati siamo in presenza dì un settore che ha una redditività del tutto marginale e per niente con­veniente, il rischio non viene remunerato e gli investimenti effettuati trovano un ritorno dell’investimento stimato intor­no ai 30 anni (Payback period attualizzato), invece il tempo medio di recupero accettato dagli investitori razionali non superi in media i 7-10anni.

Un calcolo molto semplice a far­si racconta invece un’altra realtà. Moltiplicando il numero di presenze annue per un costo medio di Euro 85 a giornata (molto prudente) e, ipotizzando una redditività delle vendi­te (ROS) del 11 % (prudente) per i quattro comuni presi a ri­ferimento si dovrebbero registrare fatturati intorno a Euro 269 mln e, un reddito medio annuo stima­to di circa Euro 30 min invece, di quello dichiarato di Euro 11,2 mln.

In altre parole questo semplice calcolo del tutto rozzo e prudenziale (la redditività media dei settore in Italia è del 22%) registra un’evasione fìscale del 57,54%, intesta:

 Vieste con il 65,95% di evasione,

 seguono Peschici con il 49,9%

 e Rodi Gargano con il 43,43%.

 Mattinata è il solo co­mune con evasione pari a zero secondo il suddetto calcolo.

 Per dare ulteriore validità al metodo utilizzato si è fatto lo stesso ragionamento per altri quattro comuni salentini a forte vocazione turistica quali Ugento (846 mi presenze),

 Otranto (661 mila presenze),

 Gallipoli (584 mila presenze)

 e Porto Cesareo (389 mila presenze).

 I risultati emersi so­no che con un numero di presenze inferiore del 17% i co­muni salentini dichiarano redditi (16,8 min) superiori rispet­to a quelli garganici (12,6 mi) del 25% con un reddito medio annuo pari a Euro 16 ml.

Pertanto per i comuni salentini si è stimata un’evasione fiscale del 31,46% inferiore a quelli garganici (57,54%) di circa il 26,1 %.

 L’evasione fiscale stimata conferma di fatto quanto emerso dal Rapporto del Sole 24 ore relativo all’anno 2023 sulla qualità della vita delle provincie italiane che ha posto la provincia di Foggia in cima alla classifica per riciclaggio di denaro proveniente da evasione fiscale e attività illecite.

 In realtà l’evasione fiscale è molto più alta rispetto a quella calcolata con il metodo applicato, è totalmente inverosimi­le pensare che le imprese turistiche possano sopravvivere e avere continuità con redditi medi annui lordi ricalcolati pa­ri a Euro 35 ml, pertanto l’evasione fiscale secondo stime e metodi più scientifici che considerano i consumi e la ric­chezza posseduta è superiore al 70%.

Ci troviamo di fronte ad un settore che non ho nessun imbarazzo a definire truffaldino e senza vergogna, poiché le conseguenze ricadono interamente su servizi pubblici ero­gati inesistenti o di scarsa qualità e, bilanci pubblici comu­nali e nazionali dissestati e con giganteschi debiti che sa­ranno pagati da non sì sa quante future generazioni.

Que­sta analisi ha semplicemente messo in evidenza l’aspetto quantitativo, ma tutti siamo a conoscenza del fenomeno evasivo, poiché siamo prima di tutto consumatori e, tutti ab­biamo esperienze continue di acquisti e prestazioni in ne­ro.

Stiamo assistendo in tutti i comuni, nessuno escluso, ad una crescita esponenziale di B&B finanziati con fondi pubblici, di cui non si conosce nessun numero, la sensazione è che tutti o quasi operano in nero senza pagamento di alcuna imposta diretta e indiretta con danni enormi per la cas­se comunali e statali.

L’economia del sommerso e dell’illegalità ha preso il sopravvento su quella legale e, le conseguenze si registrano tutte sulle enormi disuguaglianze di reddito, di ricchezza e di opportunità esistenti nonché sullo spopolamento delle nostre città.

 Non usciremo dallo stato di declino e di decadimento attuale se non troveremo tutti insieme la via morale dell’economia che mette al centro l’inclusività e il bene comune e non crea disparità quali il 5% delle famiglie di Capitanata possie­de più del 50% della ricchezza totale.

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Rodi Garganico

LE REGOLE COMUNALI PER COMBATTERE L’EVASIONE DELLE IMPOSTE. ECCO LE RICETTE DEL SINDACO DI MATTINATA E RODI GARGANICO

Azioni di verifica incrociata anche sulle attività neofite e delibere che combattono gli escamotage delle imprese.

Sull’evasione delle tasse registrata tra le impre­se turistiche del Gargano, su quanto possa danneggiare il turismo in termini di attrattiva dei territori e su cosa possano fare (o facciano) le amministrazioni per combatterla, per quanto in loro po­tere, abbiamo ascoltato i Sindaci dei due comuni che appaiono i più virtuosi tra quelli sondati nella ri­cerca effettuata dall’economista Nicola Bari.

Tanto che, anche grazie a politiche efficaci e regole certe per la riscossione delle imposte dovute dalle imprese, simili amministrazioni sono riuscite ad ali­mentare le casse a servizio dei cittadini riuscendo pure a varare, casi più unici che rari in Capitanata, il bilancio di previsione entro la fine del 2023.

Come a Mattinata, che – a differenza, e anche tanta, di altri territori costieri del promontorio a nord della Puglia – non appare intaccata dal fenomeno dell’eva­sione fiscale in chiave turistica.

“La materia sulla quale si va ad intervenire – premette il primo cittadino della Farfalla bianca, Michele Bisceglia – è delicata.

Non voglio parlare degli altri co­muni perché non ne conosco le dinamiche, quindi me ne guardo bene, ma il dato su Mattinata mi conforta alla luce del fatto che la nostra amministrazione, in questi anni, ha messo in campo una serie di attività di controllo.

Devo inoltre dire che la maturità dimo­strata dai nostri operatori turistici ci ha dato poi la pos­sibilità, come ampiamente verificato, di crescere in termini di arrivi e presenze. Essere coerenti con una certa narrativa e con una proposta nuova per la no­stra destinazione, atteso che Mattinata usciva da una vicenda particolarmente delicata (lo scioglimen­to del Comune per mafia nel 2018, ndr), ci ha messo nelle condizioni dì essere credibili non solo verso le istituzioni ma anche verso i vacanzieri che ci hanno scelto nelle ultime stagioni. Il lavoro svolto dall’amministrazione insieme agli operatori si dimostra frut­tifero in tal senso”.

Quali, allora, le azioni messe in campo dal Comune retto da Bisceglia per combatte­re l’evasione delle tasse (in particolar modo le impo­ste di settore comunali) tra le imprese turistiche del territorio?

“Controlli amministrativi e verifiche incrociate su at­tività e imprese – spiega il Sindaco di Mattinata -, an­che quelle neofite, i cui attori avviano, ad esempio, fitti brevi e, non conoscendo bene la materia, magari anche in buona fede non si registrano, non fanno ciò che la norma prevede, soprattutto quanto a regola­menti comunali. La nostra azione, allora, in sinergia con la Polizia locale, risiede nell’individuare anche questo genere di attività, mettendole nelle condizioni di operare nella legalità. Cosa che permette all’am­ministrazione di conoscere i dati utili ad un bilancio puntuale dei flussi di presenze sui nostro territorio, e, soprattutto, consente l’aumento del gettito comu­nale derivante dell’imposta di soggiorno.

Gettito – dettaglia – che da tre anni registriamo sistematica­mente in aumento. Possiamo quindi affermare con altrettanto orgoglio – aggiunge il Sindaco – di esserci ampiamente lasciati alle spalle il dato turistico pre-Covid (sarebbero oltre 200mila, infatti, le presenze turistiche contate a Mattinata nel 2023, ndr)’’.

Merito anche delle policy di legalità sviluppate sul ter­ritorio dall’amministrazione?

“È proprio così – analizza Bisceglia –

Il turista sceglie la nostra destinazione non solo per le bellezze natu­ralistiche e per la qualità dell’offerta turistica in sé, ma anche per il connotato narrativo che abbiamo inteso avviare su Mattinata, nient’affatto secondario per quel che ci riguarda. Tutto questo ci mette in condi­zioni di essere non solo scelti per la sola esperienza vacanziera, ma anche per un’offerta dove la norma è certa e dove di fatto ci sono amministrazione e com­parto produttivo che remano nella stessa direzione, cercando di riqualificare la narrazione avversa che purtroppo ha interessato i nostri territori”.

Anche il Sindaco Carmine d’Anelli,riconfermato nel 2022 alla guida di Rodi Garganico, ha dovuto mettere in campo azioni forti per stanare le imprese turistiche che evadevano le imposte comunali.

Azioni che gli sono costate qualche voto in più alle scorse amministrative ma che hanno contribuito a ri­sanare le casse comunali con un introito di 5 milioni di euro.

Una delibera, in particolare, ha permesso di combat­tere il trend di cessioni di rami d’azienda e vendite fit­tizie con lo scopo di aggirare gli insoluti con ii Comu­ne.

“Hai venduto l’albergo? – spiega d’Anelli -, Benissi­mo. Chi lo ha acquistato, però, deve accollarsi anche gli eventuali arretrati fiscali della tua ex attività. Altri­menti il nostro Suap telematico, collegato con gli uf­fici amministrativi tributari, non rilascia la licenza per l’esercizio”.

Un meccanismo che ha obbligato le attività a mettersi in regola con il Comune, o prima o dopo l’eventuale cessione.

Il Sindaco di Rodi, però, non ignora “la situazione drammatica”, dice, in cui versano gli operatori del settore, a causa dell’esosa fiscalità statale e di una destagionalizzazione turistica che per molte mete balneari, non solo del Gargano, appare più che altro una chimera.

E precisa: “La nostra amministrazione non vuole uc­cidere gli albergatori. Ma se avessimo condotto una politica della false promesse il Comune di Rodi oggi si troverebbe con un buco di bilancio di oltre 10 milioni di euro.

Invece, grazie alla responsabilità di tutti gii amministratori, a un certo punto abbiamo ridotto notevolmente. Il problema, e ora siamo su una strada an­cora difficile, ma giusta, maestra. Abbiamo 5 milioni di euro in cassa, il bilancio quadra e siamo tra i pochi Comuni del territorio che è riuscito ad approvare il bi­lancio di previsione di quest’anno entro il 31 dicem­bre 2023”.

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