D’Anelli: “Un’opera del 1930 non può essere smantellata cosi”. Alessandro Nobiletti: “Preferisco la mobilità lenta”.
Semaforo verde da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali al rilascio dell’autorizzazione di messa in servizio del sottosistema strutturale Controllo Comando e Segnalamento sulla tratta ferroviaria Ischitella-Peschici Calenella della linea ferroviaria San Severo- Peschici Calenella gestita da Ferrovie del Gargano.
Questo significa che la tratta in questione dopo i lavori di implementazione del sistema di controllo della marcia del treno, finanziati con 9 milioni di euro a valere sulle risorse FSC 2014- 2020, ha ottenuto l’autorizzazione alla messa in servizio e allo switch-off.
Il caso “ferro” come da alcuni ribattezzato – sulla litoranea che da Ischitella porta a Peschici ha fatto molto discutere negli ultimi anni, spaccando letteralmente a metà le opinioni di amministratori, sindaci, imprenditori turistici e perfino ambientalisti.
Inutile negarlo, non ci sono vie di mezzo: o è bianco o è nero, o si è favorevoli o contrari. “Non è una storia di adesso- esordisce Carmine D’Anelli, Sindaco di Rodi Garganico – ma si perde nel tempo.
Il ragionamento è molto semplice. Se ci fosse una situazione chiara, capace di dare al nostro territorio un tipo di sviluppo diverso, allora ci sederemmo attorno ad un tavolo per ragionare con le Ferrovie del Gargano e chiedere se ci sono soluzioni di trasporto alternative. Ma al momento – ribadisce il primo cittadino – ci sono solo chiacchiere.
Un’opera costruita nel 1930 non può essere smantellata perché ad un certo punto salta fuori qualcuno che sbatte i piedi. Voglio ricordare che le ferrovie hanno evitato l’isolamento della nostra terra: certo, siamo ormai nel 2024 e le cose sono cambiate, ma in meglio, nel senso che non ci sono più i treni obsoleti di una volta, ma locomotive che viaggiano a 160km/h e che offrono ai viaggiatori il massimo comfort.
L’Europa, poi, va verso il ferro – su cui ci sono finanziamenti – e non verso la gomma. Finora abbiamo ragionato su ipotesi che lasciano il tempo che trovano: laddove ci sono le strade, le ferrovie e gli aeroporti c’è il progresso. Non possiamo tornare indietro soltanto per l’idea di qualcuno. L’anno scorso centinaia di persone hanno preso posizione sul tema.
Sono assolutamente favorevole alla linea – ribadisce D’Anelli che conclude – la ferrovia è importante, ha protetto la costa in tanti anni da abusivismo e speculazione selvaggia. È chiaro che nell’inverno si lavora di meno, ormai tutte le famiglie hanno due o tre auto a disposizione. Ma in estate quella linea tanto discussa porta sul Gargano migliaia di persone a Rodi, a Vico/San Menalo e non solo. Portano i giovani nelle discoteche, fanno servizi aggiuntivi”.
Di opinione divergente invece, il Sindaco di Ischitella Alessandro Nobiletti che ha detto:“Siamo carenti di mezzi che riescono a collegare le nostre comunità, questo anche a causa delle conformazione del territorio – dice. È chiaro che una tratta ferroviaria a ridosso di località balneari crea un po’ di pericoli. Purtroppo però, non c’è al momento alternativa.
Personalmente – confida il Sindaco – sono un amante della mobilità lenta, preferirei che venissero allargate le strade provinciali, evitando dunque altri sprechi di soldi. Sono più per il buon senso – tiene a precisare Nobiletti – preferisco la mobilità lenta al ferro, è chiaro.
D’altronde abbiamo un paesaggio che ci invidia tutto il mondo, quella di un’alternativa sarebbe la giusta occasione per far vedere quanto sia davvero bello il nostro Gargano’’.
La notizia come già detto ha spaccato il popolo del web e non solo.
“Alla faccia di chi “intelligentemente” la voleva dismettere per fare parcheggi e chissà cos’altro”, ha commentato sul suo profilo facebook il presidente del WWF Foggia, Maurizio Marrese,più volte schierato a favore della linea ferroviaria.
“Un percorso, da San Severo a Calenella, a dir poco bellissimo che consiglierei a tutti di fare almeno una volta nella vita – scrive al post di Ferrovie un turista – ricordo ancora i vecchi vagoni, quando vi salivano pure i contadini. C’è tanta storia su quella tratta”.
l’attacco