Il pentito di Mattinata al processo per l’omicidio Trotta, un tassello della guerra tra Raduano e Perna/Iannoli.
Problemi nel videocollegamento con la Spagna dov’è ancora detenuto Gianluigi Troiano in attesa di essere estradato in Italia, hanno causato il rinvio al 24 maggio dell’interrogatorio del pentito mattinatese Antonio Quitadamo nel processo in corte d’assise a Foggia per l’omicidio di Omar Trotta, assassinato a Vieste a colpi di pistola nel proprio ristorante sotto gli occhi di moglie e figlioletta il 27 luglio 2017 nell’ambito della guerra tra il clan Raduano e i rivali del gruppo Pema/Iannoli.
Dell’omicidio sono accusati Gianluigi Troiano, 31 anni, viestano, che avrebbe indicato ai due sicari la presenza della vittima nel locale; e Angelo Bonsanto, 35 anni, di Lesina, ritenuto uno dei killer: difesi dagli avv. Salvatore Vescera e Luigi Marinelli, i due giovani si dicono innocenti.
Entrambi sono a piede libero per questa imputazione, ma detenuti per altri reati.
Gianluigi Troiano, imo dei boss incontrastati dei clan viestani che fanno parte della pericolosa mafia garganica, fu catturato a Granada in Spagna il 31 gennaio scorso dopo oltre 2 anni di latitanza, iniziata l’11 dicembre 2021 quando evase dai domiciliari a Campomarino dove scontava 9 anni per traffico di droga.
Problemi nel consentire la simultaneità dei collegamenti video dalla Spagna, dal carcere dov’è detenuto Bonsanto, e dalla località segreta da cui doveva essere interrogato il pentito di Mattinata, Antonio Quitadamo alla base del rinvio dell’udienza.
Per l’omicidio di Omar Trotta (anticipò di qualche settimana la strage di San Marco in Lamis sempre sul Gargano con quattro morti) ci sono già state 3 condanne in primo grado a ottobre 2023 nel processo abbreviato davanti al gup di Bari: ergastolo al boss Marco Raduano (catturato a Bastia in Francia ai primi di febbraio, era ricercato dal 24 febbraio 2023 quando evase dal carcere di Nuoro dove scontava 19 anni per traffico di droga e armi) quale presunto mandante, che avrebbe ordinato di uccidere il ristoratore per vendicare l’omicidio del cognato Giampiero Vescera assassinato a settembre 2016; il pentito Antonio Quitadamo, cui sono stati inflitti 12 anni e 4 mesi anche per mafia e altri reati; e il pentito viestano Danilo Pietro Della Malva condannato a 11 anni, colpevole anche di mafia e altri reati.