La Direzione distrettuale antimafia di Bari ha chiesto di inserire il neo collaboratore di giustizia Marco Raduano tra i testi dei processi relativi agli omicidi di Marino Solitro e Antonio Fabbiano, fatti di sangue inseriti nella guerra di mafia in corso a Vieste tra il 2015 e il 2018.
Entrambi i procedimenti sono in corso dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia (presidente Mario Talani) e vedono come imputato il 38enne viestano Giovanni Iannoli (difeso dall’avvocato Michele Arena, insieme al collega Giulio Treggiari per il caso Fabbiano).
Per l’omicidio Solitro, avvenuto nell’aprile 2015, è stato ascoltato il collaboratore di giustizia Danilo Pietro della Malva, a sua volta a giudizio, per questo caso, dinanzi alla gup di Bari, Anna Perrelli, con le accuse in concorso di omicidio premeditato e aggravato. Nel complesso, sono una trentina i testi (alcuni in comune) indicati nelle liste di pubblica accusa (pm Ettore Cardinali della Dda di Bari), difesa e parti civili, tra cui sei collaboratori di giustizia della mafia garganica, a cui potrebbe aggiungersi presto il nome di Raduano. Nella prossima udienza, prevista a fine maggio, sarà la volta del collaboratore di giustizia Giovanni Surano.
La Corte ha affrontato anche il procedimento relativo all’omicidio di Antonio Fabbiano, assassinato nell’aprile del 2018, sempre a Vieste. I due testi indicati oggi dalla difesa, entrambi presenti in aula, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere poiché imputati in altri procedimenti connessi. Il processo proseguirà a inizio maggio, con l’escussione di altri testi e lo scioglimento della riserva della Corte rispetto all’inserimento tra i testi di Marco Raduano.