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ISOLE TREMITI/ NUOVI ACCERTAMENTI TECNICI SULL’ELICOTTERO PRECIPITATO NELLA NEBBIA DEL 5 NOVEMBRE 2022

Si svolgeranno il 28 maggio a Mainz in Germania gli accertamenti sulle pompe idrauliche di destra e sinistra dell’elicottero dell’Alidaunia precipitato la mattina del 5 novembre 2022 nelle campagne di Apricena con la morte delle 7 persone a bordo.

 Sarà una delle ultime investigazioni necessarie al pool di esperti, tecnici e piloti incaricati da Procura di Foggia e da Ansv (agenzia nazionale per la sicurezza del volo) di accertare cos’abbia provocato la tragedia.

Il pm Matteo Stella titolare dell’indagine a carico di ignoti per i reati di disastro aviario e omicidio plurimo colposo, ha dato avviso ai 21 familiari delle 7 vittime e ai rispettivi legali per dar la possibilità di nominare consulenti che assistano alle verifiche che dureranno un giorno, trattandosi di accertamenti tecnici non ripetibili.

I controlli si svolgeranno a Mainz presso la sede tedesca di un’azienda che produce sistemi per la gestione del carburante e per il controllo della temperatura nell’abitacolo di aeromobili.

L’elicottero della compagnia foggiana Alidaunia partì dall’isola di San Nicola alle Tremiti alle 9.10 del 5 novembre 2022, con arrivo previsto a Foggia alle 9.30. Nel tragitto alle 9.27 il velivolo perse i contatti radio, e scomparve dai radar nella zona di Apricena investita in quelle ore da pioggia, vento e banchi di nebbia.

Dopo alcune ore di ricerche furono rinvenuti i resti dell’elicottero su cui trovarono la morte il pilota Luigi Ippolito, 60 anni, foggiano, capitano con esperienza ultratrentennale; del copilota Andrea Nardelli, foggiano di 32 anni, e dei 5 passeggeri: Maurizio De Girolamo, 64 anni, di San Severo, medico del 118 alle Tremiti smontato dal servizio; e la famiglia slovena composta Bostjan Rigler, il padre di 54 anni, direttore tecnico di una tv; la moglie Mateja Curk Rigler, 44 anni, i due figli Jon e Liza Rigler di 14 e 13 anni che tornavano a casa dopo una gita alle Diomedee. Cause dei decessi, traumi da impatto.

Su cosa abbia provocato il più grave disastro aereo nel Foggiano indagano da un anno e mezzo la Procura che si è affidata a tre consulenti (l’ingegnere Leonardo Lecce, professore di strutture aeronautiche presso l’università Federico II di Napoli; il colonnello Paolo Bacci, del comando logistico dell’Aeronautica militare; il ten.col. Stefano Belleggia, ufficiale sicurezza volo in forza al primo reggimento di sostegno Aves “Idra” con sede a Bracciano); e l’Ansv con un ingegnere aeronautico e un pilota. Furono circa 200 i pezzi e le parti meccaniche repertate dai carabinieri della “scientifica” sul luogo dalla sciagura, e messi a disposizione dei consulenti per eseguire test, analisi, accertamenti, estesi anche al carburante al fine di capire cos’abbia fatto precipitare l’elicottero.

“Si procede nei confronti di ignoti per i reati di disastro aviatorio e omicidio colposo non essendo allo stato emersi specifici elementi di colpevolezza a carico di alcun soggetto” si legge nell’avviso di operazioni tecniche non ripetibili da eseguire sulle due pompe del velivolo, notificato a familiari delle vittime e loro legali.

Gli accertamenti in programma a fine mese in Germania saranno eseguiti a cura dell’Ansv che “nella sua qualità di autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazioni civile dello Stato Italiano ha invocato l’applicazione della normativa internazionale in materia di inchiesta di sicurezza”, verifiche da effettuare “in strettissimo coordinamento con i consulenti della Procura”. Impossibile al momento prevedere i tempi per il deposito della relazione finale degli esperti sulle cause della tragedia.

gazzettamezzogiorno