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Rocchetta Sant’Antonio/  Lupi uccisi a colpi di fucile: una taglia su chi ha compiuto il gesto

Una taglia su chi ha compiuto il vile gesto. Questa la proposta avanzata dall’Associazione Culturale LiberaMente di Rocchetta Sant’Antonio all’indomani dal rinvenimento dei quattro esemplari di lupo appenninico (un mamma con tre cuccioli) trucidati a colpi di fucile e poi abbandonati sulla strada provinciale a dimostrazione di una sottocultura e un’ignoranza senza confine che rasenta non solo l’inciviltà ma l’inpunso criminale. Per portare a conoscenza la pubblica opinione del tragico gesto, LiberaMente ha promosso una campagna comunicativa shock con una foto dell’esemplare trucidato e con un testo rivolto alla popolazione di Rocchetta che vi proponiamo: «Non tutti li avete visti…Ieri vicino all’Acquedotto, sulla strada che collega Rocchetta a Candela, questi tre cuccioli di lupo con la loro mamma sono stati ritrovati ammazzati. Vittime di qualche bestia umana che vigliaccamente ha freddato gli esemplari per poi trasportarli chiusi in un sacco e scaricarne le carcasse nel luogo in cui sono state rinvenute. Ignoranza e barbarie che non tengono conto del rispetto degli animali, nè della legge italiana che tutela le specie in via d’estinzione. Il lupo appenninico è patrimonio indisponibile dello Stato, come Associazione LiberaMente siamo in prima linea nella tutela dei beni artistici, culturali, e ambientali del nostro territorio, di cui quei quattro lupi, più uno ammazzato il mese scorso, sono parte. Denunciamo l’accaduto ed invitiamo la popolazione di Rocchetta a mobilitarsi affinchè episodi di tale calibro nn avvengano mai più e a condannare duramente chi ha sottratto al paese un’importante e insostituibile patrimonio». Inoltre l’associazione ha lanciato un ulteriore provocazione lanciando una taglia su chi ha commesso il vile gesto, rivolta a chi è al corrente di informazioni serie e utili per assicurare alla giustizia questi balordi figli di un inciviltà senza precedenti che adombrano ed infangano il buon nome della cittadina rocchettana considerata ‘poetica’ da Francesco De Sanctis.