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IL MALIZIOSO CANONICO DI MONTE S. ANGELO

Assai interessante una pagina del diario di viaggio che Janet Ross tenne nel 1888 visitando la nostra terra.

Nel 1888, Janet Ross, un’in­traprendente viaggiatrice inglese si spinse in Puglia accompagna­ta da alcuni amici. Della grande esperienza tenne un taccuino di viaggio, poi dato alle stampe. Edi­to da Lorenzo Capone Editore nel 1978, ‘La Puglia nell’800 (la terra di Manfredi)’, contiene pagine indimenticabili. Tra le più inte­ressanti spiccano quelle relative al Santuario di Monte Sant’An­gelo. La prima impressione ha del fiabesco : ‘‘L’immensa folla inginocchiata, i preti officianti in abiti pomposi, i seminaristi in cotta bianca e le nuvole d’incen­so elevantisi in quella semi oscu­rità, tutto ciò pareva un sogno.”

 La visitatrice d’oltre Manica resta senza parole per “il fervore e la de­vozione che regnavano tra quella folla. Alcune donne cadevano in isterismo, qualchedun’altra era portata via svenuta, ciò che – data quell’atmosfera asfissiante – non era da recar meraviglia.”

La condi­zione ambientale, ai limiti del so­stenibile, rende difficilissimo av­vicinarsi all’altare maggiore “dove sotto un ricco baldacchino stava la statua di San Michele, alta circa tre piedi e che pareva una bella bambola di cera con le gote rosse e i lunghi capelli inanellati. L’a­gitarsi continuo delle fiammelle faceva credere come se ogni tanto il Santo muovesse le lunghe ali bianco-dorate”. E’ un pressa-pres­sa esasperante : “Si progrediva a stento per la gran folla dei pelle­grini che ad ogni passo si ferma­vano, o per dire una preghiera o per raschiare in terra o sulle pareti la forma del proprio piede o della mano”. Pellegrini un po’ fanatici, certo, ugualmente dai tratti cor­tesi : “Mi sorprese assai l’educa­zione e l’estrema tolleranza di quei contadini che pur essendo inginocchiati mi facevano largo”.

 L’interesse che Janet manifesta per alcune iscrizioni attira l’at­tenzione di un canonico, il quale “si fece avanti meravigliato… La signora dev’essere inglese senza dubbio ! – egli disse presentando­si – Non sono che gli Inglesi che si occupano di cose antiche che altri popoli trascurano”. La viag­giatrice e compagni vengono così condotti davanti “ad una specie di comptoir (banco – n.d.r.) dietro il quale stavano cinque preti a con­tare il denaro e i doni lasciati dai poveri cafoni”. Il canonico racco­manda ai preti di lasciare sempre il passo libero alla comitiva stra­niera e “a qualunque ora… perché la signora è una persona istruita, che conosce tutte le lingue e che è una illustrazione del suo pae­se”.

Al che i preti si alzano e fanno un profondo inchino. Ma gatta ci cova. L’unico italiano che accompagna Janet Ross e compagni in veste di interprete ha capito tut­to e si avvicina all’orecchio della viaggiatrice : ‘‘Questo significa un’offerta di dieci lire almeno…”. Nonostante trovi il prezzo “trop­po elevato per quella specie di inno laudativo”, la nobildonna inglese scuce la borsa.

E’ tempo di andare. “Lasciammo la sacra grotta… e dopo parecchi spintoni uscimmo”. – Nell’immagine, ‘San Michele Arcangelo sconfigge Sa­tana’, olio su seta (293×202 cm.) eseguito da Guido Reni tra il 1630 e il 1635 ; l’opera è conservata a Roma nella Chiesa di Santa Maria della Concezione.