Vertice di maggioranza nel quale è stato deciso che la Regione Puglia sarà ente promotore del referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata. Silenzio sull’assegnazione delle delega alla sanità.
Rotazione dei direttori generali, legge per i diritti Lgbt e contro le discriminazioni, e il reinserimento del trattamento di fine mandato. E ancora, il ruolo della Regione Puglia (insieme a Campania, Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna) come ente promotore del referendum contro l’Autonomia differenziata. Sono questi i temi caldi emersi nel corso della riunione di maggioranza che si è tenuta ieri pomeriggio in Regione. Presente il governatore Michele Emiliano e le varie anime del centrosinistra regionale, assenti i consiglieri del M5S (ma continua il confronto tra Emiliano e Giuseppe Conte sul patto della legalità).
Il dibattito più atteso era quello sui direttori generali delle Asl. Secondo la legge regionale, chi ha sforato la spesa sanitaria deve decadere dal ruolo. Un provvedimento introdotto e fortemente voluto dal consigliere regionale di Azione, Fabiano Amati, che i dem in commissione, attraverso una proposta di legge, hanno provato ad abrogare. L’esito dell’incontro è stata una mediazione tra le due posizioni: i direttori generali dovranno ruotare. Dunque, come previsto dalla norma lasceranno l’incarico. Però passerebbero ad altra Asl, senza necessariamente decadere dal loro precedente ruolo. Una soluzione su cui comunque i protagonisti dell’incontro di ieri ritorneranno. È stato lo stesso Emiliano a chiedere ulteriore tempo per effettuare un approfondimento tecnico e capire la fattibilità di questa procedura.
Spazio durante il confronto anche alla legge promossa dai consiglieri dem Francesco Paolicelli e Donato Metallo contro ogni genere di discriminazione e contro l’omotransfobia. Domenico De Santis, segretario regionale del Pd spiega: «Nella norma c’era un articolo che offre la possibilità al mondo associativo (cattolico o laico), iscritto ad uno specifico albo, di poter fare formazione nelle scuole». De Santis chiarisce: «Noi abbiamo delineato così come previsto dalla norma nazionale, il grado di formazione che può essere effettuato. È un passaggio importantissimo, trattandosi di una legge contro le discriminazioni di ogni tipo. L’obiettivo è quello di formare i giovani contro le violenze di ogni genere». Non è mancato anche un passaggio sul reinserimento del trattamento di fine mandato, la liquidazione dei consiglieri. Sulla materia sembra che ci sia un parziale via libera, bisogna capire però dalle reazioni se ci saranno i margini per portare avanti la proposta di legge (iscritta da tempo all’ordine del giorno).
Nessun confronto invece sui temi legati al futuro dell’assessorato alla Sanità. Emiliano sarebbe convinto a cedere la delega, oggi nelle sue mani. Destinatario dovrebbe essere l’attuale assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese. L’argomento però non è stato trattato. Da ambienti vicini al presidente fanno sapere che «non è una materia di maggioranza, è il presidente che decide. È prerogativa sua: se deciderà, come sembra, di lasciare la delega la attribuirà, ma il tema non è stato sfiorato».
In mattinata proprio Piemontese ha concordato di assegnare 40 milioni agli ospedali ecclesiastici e agli ospedali accreditati dotati di pronto soccorso. La Giunta ha poi stanziato 14 milioni di euro a valere sul PR (piano operativo per l’uso dei fondi Ue) 2021-2027 per il «potenziamento della rete emergenza-urgenza», rivolto agli Enti ecclesiastici convenzionati con il sistema sanitario regionale. E sempre in materia sanitaria, arriva in Puglia l’infermiere di famiglia: profilo che lavora a stretto contatto con la comunità di riferimento e si occupa di «promuovere il benessere e la salute dei pazienti a domicilio».
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