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VALLE D’ITRIA/ ORGANIZZA IL MATRIMONIO, ARRIVA NELLA CHIESA PIENA DI FIORI MA LO SPOSO NON ESISTE. LA STORIA DELLA SPOSA INFELICE

C’è chi sogna il “grande giorno” per tutta la sua vita: percorrere una navata che porterà verso un nuovo inizio . Poi quel giorno arriva, ed è tutto pronto. Dal vestito alle scarpe, senza dimenticare la chiesa, i capelli, l’auto, i fiori. Nessun dettaglio è lasciato al caso, o almeno, nessuno di quelli trascurabili, tranne uno: lo sposo.

È accaduto nei pressi della Valle D’Itria, dove una sposa ha organizzato un matrimonio che, ovviamente, non è stato suggellato da un “sì” pronunciato con convinzione e amore, ma da un profondo senso di sconforto. La donna in abito in bianco, infatti, a quell’altare ci è arrivata, ma senza che ci fosse nessuno ad aspettarla, nemmeno gli invitati.

Sembrerebbe una storia venuta fuori dalla penna di Flaubert: una Madame Bovary del ventunesimo secolo incastrata così tanto nella sua dimensione di fantasia che, alla fine, ne è rimasta prigioniera.

Esattamente come Emma Bovary, anche questa donna ha vissuto tutto in modo unilaterale, organizzando un matrimonio con uno sposo che non esiste.

Sola all’altare, quindi, anche il prete ha capito di trovarsi faccia a faccia con una situazione complessa, nonostante qualche dubbio fosse sopraggiunto già nel momento in cui le erano state chieste le pubblicazioni e la documentazione necessaria per la pratica nuziale: assenti.

Un po’ come il presunto “marito”, un uomo che avrebbe persino diffidato la futura “moglie”, preoccupato per la situazione. Perché un uomo c’è, ma la sua vita e la sua esistenza sembrerebbero totalmente slegate da quella della “sua” presunta futura sposa.

Una trama così articolata, e incredibilmente affine al romanzo di Mario Desiati, dove la Puglia (in particolare Martina Franca) fa da sfondo alle storie di amori infelici. “Il paese delle spose infelici”, libro da cui poi è stato tratto un film a cura di Pippo Mezzapesa, sembra esser stato profetico per questa donna.

corrieremezzogiorno