Nel 2020 “IL PASSAPAROLA DEI LIBRI” intervistò Savina Di Santi —–
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Siamo due sorelle che nel lontano 1984 a Vieste, abbiamo aperto una cartolibreria. All’inizio eravamo più cartoleria. La libreria è stata una conquista sviluppata nel tempo. L’idea c’era tutta già in origine ma lo sviluppo, ovvero cosa proporre, quali titoli sono più interessanti di altri, la ricerca di piccole case editrici che fanno e cose belle, tutto questo è una ricerca continua.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Viene chi ha voglia di condividere una scoperta letteraria in cambio di un’altra, chi è al suo primo acquisto e vuole una dritta, chi ha le idee chiare, chi legge solo lo strega del momento, il colto con richieste certosine, chi ha voglia di una proposta entusiasmante che lo scuota dal torpore del momento e cosi via….
Lettori si nasce o si diventa?
Indubbiamente si diventa.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Sicuramente è più articolato essere librai oggi ma anche più interessante. Non basta stare dietro il banco e aspettare il cliente. Occorre cercarlo attraverso le tante iniziative in atto (letture ad alta voce, workshop, presentazioni di autori, gare di lettura, rubriche in radio e tanto altro) e questo è fantastico. Il cliente, d’altro canto, è quasi sempre molto esigente, insomma la concorrenza fa sempre bene….
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
È una bella sfida, nonostante i contenuti molto discutibili su alcuni social, penso a facebook , non si può prescindere. La rete ci aiuta a essere in “rete” nel senso che accadono incontri interessanti, scambi di prospettiva su letture ma anche scoperte che smantellano i nostri pregiudizi. Penso che un libro, appena lo racconti o lo condividi con qualcun altro lo comprendi di più, lo vivi di più.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Cambiare l’acqua ai fiori o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Oggi esistono tanti gruppi di lettura sui social con suggerimenti a volte accattivanti. Spesso navigare nella vastità’ di questo mare di libri non è cosa semplice. Siamo sempre “connessi” e questo ci risparmia la fatica di cercare e di discernere.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Non ne ho idea. Mi lascio sorprendere.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Questo è un luogo comune, in realtà i ragazzi leggono, magari cose discutibili, ma leggono. Mi ha sorpreso questa estate vedere tanti giovani optare per i classici.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria? E delle cosiddette piattaforme anti Amazon (tipo Bookdealer.it e Libridaasporto.it) cosa ne pensate?
Leggere non è mai una minaccia ma sempre una ricchezza anche se lo si fa con mezzi poco ortodossi. L’importante è farlo. Come libreria siamo su entrambe le piattaforme ed è una proposta intelligente e creativa. Ecco un modo dove la minaccia diventa risorsa.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
La strada di Cormac McCarthy : il fuoco che portano padre e figlio è ciò che vince la distruzione che li circonda e che permette di costruire.
Franny e Zoe di J. D. Salinger: l alterità che emerge dalla realtà come esigenza strutturale della vita.
Il palazzo degli specchi, di Amitav Ghosh: tante domande che emergono nell’evolversi degli eventi come la posizione naturale dell’uomo che si chiede il nesso che ha con quello che accade.
(fonte: ILPASSAPAROLADEILIBRI.IT) – 7 settembre 2020