I sindaci dei paesi attraversati dalla ciclovia adriatica ci credono, e lungo l’asse di 90 Km che da Lesina arriva a Manfredonia stanno già valutando opportunità e sviluppo. I 22 milioni di finanziamento Pnrr per promuovere la mobilità lenta e sostenibile riguardano un progetto della Provincia ai tempi di Nicola Gatta e ripreso dal presidente in carica.
“Non solo un collegamento turistico- ha detto Giuseppe Nobiletti – ma anche un’opportunità unica per promuovere la nostra provincia come meta green. Il nostro obiettivo è chiaro e ambizioso: rendere la ciclovia accessibile a tutti, contribuendo allo sviluppo sostenibile e offrendo esperienze indimenticabili ai cittadini e ai visitatori da tutto il mondo”.
Il primo lotto in costruzione è partito da Rignano Garganico, servirà anche a recuperare “strade dissestate” dice il sindaco Luigi Di Fiore. L’obiettivo è anche utilizzare l’infrastruttura per qualche evento nazionale, “se non proprio il Giro d’Italia, almeno qualcosa di simile”. La progettualità va di pari passo con il bando del ministero del Turismo “Daunia in bici” che, in collegamento con i comuni di Zapponeta e Candela, si è aggiudicato, unico in Puglia, il comune di Rignano.
Dall’Europa al territorio della Capitanata non è scontato far assorbire una mentalità diversa, quella per cui “non è necessario prendere l’auto per acquistare il pane al negozio vicino casa”. L’esempio, che fa di frequente, è del sindaco di Apricena Antonio Potenza, fra i Comuni attraversati dalla ciclovia. “Un’infrastruttura importante che deve raccontare una storia diversa del territorio. Tanti sono i cicloturisti che si avvicinano a questa terra, per certi versi ancora inesplorata. Oggi la nostra classe dirigente è più matura, meno incline alle divisioni e ad alzare steccati ideologici. Quando si tratta di progetti di questo tipo dobbiamo essere sempre più convinti di essere noi i direttori della pianificazione. Lottare di più e piangerci di meno addosso, questo è il mio motto”.
L’opera, che collega Chioggia a Santa Maria di Leuca, rappresenta per l’assessore all’urbanistica di San Severo Gino Marino “una pedalata verso il futuro” con la promozione, fra l’altro “delle tante aziende agricole presenti lungo il tratto”.
Si chiama “adriatica”, da Lesina a Manfredonia, ma passa lungo la parte interna del territorio di Poggio Imperiale, Apricena, San Severo, San Giovanni, San Marco, Rignano Garganico. Un particolare che, prima dell’approvazione definitiva del progetto, ha destato dibattiti e proposte, nonché organizzazioni di vari forum, per rimettere al centro la costa del promontorio.
Domenico Antonacci è una guida escursionistica di Gargano Natour. Di fronte al taglio del nastro
della ciclovia “un sentimento di amarezza”, convinto che poi “molti turisti devieranno verso le bellezze del Gargano sulla costa rispetto al percorso ufficiale”.
Nel 2022, insieme a un gruppo di professionisti, propose un percorso alternativo per superare le difficoltà che videro esclusa, dal tragitto, la ciclovia costiera. “Mappe, slide, cartografia, abbiamo lavorato tanto rispetto al primo progetto iniziale, bocciato, che sarebbe costato di più passando per scogliere o su strade ‘a sbalzo’ rispetto alla statale. Proponemmo strade secondarie, anche mulattiere, pur di non restare esclusi, pur di convogliare su un’infrastruttura come quella che si andrà a realizzare i tanti turisti in bici che già ci sono”.
Non rassegnati all’esclusione di uno dei tratti più belli della Puglia, da Chioggia verso sud, provarono a intercettare l’interessamento dei sindaci: “Certi progetti non si devono fare a tavolino ma tenendo conto di chi conosce ogni lembo di territorio, sa dove insistono solo campi e dove ci sono stazioni, ombra, servizi necessari per un cicloturista. Non lo dico per campanilismo. Oggi questa soddisfazione dei sindaci mi sembra irrazionale perché qualcuno ci prestò anche ascolto ma poi non se ne fece più nulla”.