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IMPOSTA DI SOGGIORNO – IL GOVERNO PRONTO AD UN DECRETO PER RENDERLA PROPORZIONALE AL COSTO DELLA CAMERA

SI VA  VERSO AUMENTI SINO A 25 EURO. POTRANNO APPLICARLA TUTTI I COMUNI, NON SOLO LE CITTÀ E LE LOCALITÀ TURISTICHE —–

L’imposta di soggiorno potrebbe costare molto di più. Sarà rimodulata e proporzionale al costo della camera: si partirà da un importo fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro e si sale ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte), in maniera simile a quanto accade oggi ad Amsterdam, la città con la tassa di soggiorno più alta d’Europa.

Potrebbe inoltre essere estesa a tutti i comuni che vorranno applicarla (non solo ai capoluoghi o a quelli turistici o considerati città d’arte). Lo prevede una norma, in fase di bozza, che potrebbe essere inserita in un prossimo decreto, addirittura nell’ultimo Consiglio dei Ministri pre-vacanze del 7 agosto. E’ stabilito anche che gli incassi vengano destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti.

La voce della possibile modifica normativa, che circola in ambienti governativi, ha già scatenato la forte opposizione delle associazioni di categoria, a cominciare da Federalberghi e da Confindustria Alberghi.

L a nuova normativa autorizzerebbe ad applicare l’imposta di soggiorno in tutti i 7.904 comuni italiani (oggi lo possono fare solo i capoluoghi di provincia, le unioni di comuni e i comuni turistici) e ad aumentarne l’importo che sarebbe in qualche misura proporzionale al prezzo del pernotto: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, e si sale ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte).