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L’Acquedotto lascia a secco il Gargano (1)

Dighe piene rubinetti a secco, scandalosa gestione dell’acquedotto pugliese.

 

Ferragosto, acqua mia non ti conosco. Prendiamola così per non dire altro.
Perché c’è davvero tanto da dire sulla carenza d’acqua potabile che continua a verificarsi sul Gargano e, in modo particolare, a Vieste che vive il dramma idrico doppiamente rispetto agli altri paesi.
 Primo, perché rappresenta l’anello debole della rete idrica provinciale essendo il comune più distante dalla “fonte”. Secondo, perché è il centro con la più alta densità demografica in questo particolare periodo essendo presenti sul territorio non meno di trecentomila persone. Si pensi, dunque, a ciò che accade quando nel pomeriggio, a partire dalle 18, dai rubinetti non sgorga più una sola goccia d’acqua. Proprio nel momento in cui si torna dal mare e si va sotto la doccia e ristoranti e bar cominciano la loro attività d’accoglienza.
Nel centro storico, dove tra l’altro si concentra la maggior parte dei ristoranti e delle attività commerciali, la situazione è di una gravità inaudita. <Non ne possiamo più – afferma Dorotea Masanotti del ristorante Vesta – tutti i nostri sforzi per garantire ai nostri ospiti il servizio migliore sono vanificati dalla mancanza d’acqua. L’Acquedotto Pugliese continua a dire che problemi non ci sono per chi è fornito di serbatoi. Ma non è così, perché noi, come tutti gli altri ristoranti della zona, i serbatoi li abbiamo ma sono insufficienti anche perché il centro storico ha una sua particolarità, non possiamo mica installare vasche da migliaia di litri>.
In effetti, dall’Aqp fanno sapere che i disagi riguardano esclusivamente <le abitazioni sprovviste di serbatoi ed autoclavi o con insufficiente capacità di accumulo>. Ma dove sta scritto che bisogna per forza dotarsi di serbatoi ed autoclavi? Il servizio, profumatamente pagato dai contribuenti con continui rincari, tra l’altro, dev’essere fornito in qualsiasi caso, con o senza autoclave o serbatoi.
Si parla, lo dice Aqp, di furti d’acqua come motivo principale della carenza idrica. Non si contesta questo. Ma siamo sicuri che tutto dipenda solo dai furti? Le condutture idriche in che condizioni si trovano? Quante rotture ci sono lungo la rete? Il monitoraggio tanto decantato da Aqp rileva le dispersioni? Eppoi, come mai succede tutto questo se Vieste si è dotata alcuni anni fa di un mega serbatoio della capacità di 10 mila metri cubi che, s’era detto al momento dell’inaugurazione, avrebbe dovuto garantire autosufficienza, in periodi come questi, per almeno una settimana in assenza totale di acqua dalla rete? Tutte bugie?
<Che figuracce con i nostri ospiti – afferma molto contrariato un operatore turistico che vuole rimanere anonimo -. Non sappiamo più cosa dire loro. Stiamo facendo i salti mortali con l’ausilio di autobotti che vanno e vengono. Offriamo una immagine da terzo mondo>.
La rabbia aumenta quando si pensa che gli invasi sono strapieni e non si riesce a distribuire efficacemente il prezioso liquido. Durante l’inverno s’era detto che quest’anno nessun problema si sarebbe verificato sul fronte idrico. Alla faccia! 
Su tutte le furie il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile, che ieri è stata convocata d’urgenza in prefettura assieme ad altri sindaci della zona per una riunione operativa. <Devo rilevare che, ancora una volta, l’Aqp non informa preventivamente i sindaci e questo è davvero disdicevole. Abbiamo appreso da voi giornalisti che l’Aqp ha diramato una nota in cui prospettava “manovre idrauliche” e  “riduzione di pressione nelle reti”. Ma a noi non è arrivato alcun comunicato ufficiale. In ogni caso, lasciare il Gargano senz’acqua ad agosto è semplicemente vergognoso. I danni sono incalcolabili. Qualcuno dovrà renderne conto>.
Gianni Sollitto