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VICO/ LETTERA APERTA. FERMARE IL DECLINO; RIVITALIZZARE IL TERRITORIO; NUOVE OPPORTUNITÀ, SI PUÒ

Nell’ultima riunione di maggioranza, tenuta qualche giorno fa, sembra che nelle menti dei nostri amministratori vi sia il fermo convincimento che, dopo un lungo periodo di inutile attesa, è arrivato il momento di guardare ad un nuovo assetto del territorio per gli anni futuri.

Guardare, cioè, alla pianificazione territoriale come strumento di politica economica: uno degli argini per contrastare il declino e la fuga di preziose risorse umane. In buona sostanza si tratta di risvegliare le nostre capacità critiche, la nostra immaginazione, la nostra creatività per portare nuovi contributi al tema “Territorio ed Economia”.

Capisco le cautele che gravano su questo argomento; facilmente si può scivolare nella palude degli interessi clientelari, quasi sempre si è trattato di un dialogo difficile o di appuntamenti finiti nel vuoto. I risultati, per nulla apprezzabili, in alcuni casi disastrosi, li conosciamo, ma la colpa più grave sarebbe restare fermi.

E’ urgente far partire subito misure e decisioni anticipatrici, capaci cioè di contrastare e, se possibile, di invertire le tendenze spontanee al declino del paese e al residuo di economia vivacchiante.

La risposta resta una sola: alzare lo sguardo dal nostro ombelico e connetterci con il mondo esterno. Un lavoro difficile, ma non impossibile, se l’azione del riassetto territoriale è accompagnato dal concorso (sinergie) di Enti, provvedimenti, progetti, che sono rimasti sulla carta o, colpevolmente ignorati per incapacità o ignavia. 1°Strategia di Area Interna del Gargano – 2°Parco Nazionale del Gargano – 3°Ferrovie del Gargano – 4°ANAS.1) I documenti della Strategia Area Interna del Gargano “hanno evidenziato forti criticità rispetto allo sviluppo economico locale, soprattutto nell’ambito del turismo, così sintetizzati: economia prevalentemente legata alle attività agricole e al settore agro-alimentare con un turismo poco sviluppato che non fa sistema con l’area costiera del Gargano; costante diminuzione delle attività imprenditoriali sul territorio;tendenza all’isolamento e la scarsa propensione all’innovazione”.  

2) Il nuovo corso impresso alle politiche del Parco Nazionale del Gargano aprono, finalmente, approcci nuovi di governance. “L’ipotesi di partenza è che le aree protette non possano essere difese e utilmente valorizzate solo attraverso un processo di isolamento e di tutela dei siti ecologicamente rilevanti. E’, viceversa, importante cercare di assicurare ove possibile, la valorizzazione economica attraverso forme controllate di utilizzo, delle risorse che compongono il patrimonio ambientale e culturale.”

Ed in modo ancora più chiaro spiega:” E’ fuori dubbio che pressoché ogni attività umana, inclusa quella di mera conservazione, ha implicazioni sociali o economiche. Tuttavia, nell’individuare le linee strategiche, gli obiettivi percorribili e gli interventi praticabili, per evitare il rischio di produrre un elenco ben poco operativo e razionale, si è ritenuto necessario compiere scelte precise nell’ambito di ciò che ha rilevanza economica e sociale.

Gli elementi fondanti della scelta si ritrovano nella necessità di: a) focalizzarsi su quei punti di debolezza, possibilmente di rilevanza sistemica, che costituiscono ostacoli sostanziali al raggiungimento dei traguardi di volta in volta considerati rilevanti; b) privilegiare gli interventi di maggiore complessità che in generale sono quelli che implicano le correzioni più profonde allo spontaneo corso degli eventi; c) tenere conto dell’esigenza di promuovere un percorso di sviluppo che, in una buona parte delle attività che lo caratterizzano, possa essere sostenuto da processi di competizione e di mercato e, dunque, non debba poggiare in modo prevalente o perfino esclusivo sui finanziamenti pubblici.” 

3) Ferrovie del Gargano: ”la trasformazione della sede da ferroviaria in tranviaria, di riduzione dell’effetto barriera tra gli insediamenti e il litorale lungo questa tratta.Il progetto è strutturato in due lotti funzionali e funzionanti di cui il primo riguarda la tratta esistente Ischitella-Calenella e il secondo il prolungamento della linea esistente fino a servire la cittadina di Peschici. In particolare, proprio tra Ischitella e Peschici nel periodo estivo si registra un forte incremento della domanda di collegamenti interni all’area con mezzo collettivo, per ovviare agli strutturali fenomeni di congestione del traffico veicolare e alla ridotta offerta di parcheggio.

Trasformazione radicale dell’assetto attuale, per realizzare un lungomare servito dal tram, riqualificando il contesto e assicurando la permeabilità trasversale pedonale.”4) ANAS: la chiusura del dibattito pubblico, quale percorso di confronto obbligatorio con i cittadini, ha dato via libera al completamento della Strada a Scorrimento Veloce del Gargano. Resta alta l’attenzione per il primo tratto Vico/Peschici a causa del difficile e delicato equilibrio paesaggistico, orografico, ambientale e naturalistico del percorso.

 In definitiva:per la politica, per gli amministratori e per il futuro di Vico, si tratta di ripensare un quadro strategico del territorio, una nuova visione, anche un sogno, che introduca correzioni, anche profonde, allo spontaneo corso degli eventi. Le nuove opportunità sono affidate alla capacità di questo accordo di programma di saper interpretare il momento che sta attraversando Vico e il suo territorio. Di saper incidere sulle cause profonde delle difficoltà e di ripartire con coraggio.          

Cordialmente!

michele angelicchio